Roma
Manifestazione scuola, gli studenti in piazza a Roma: "Non si può morire così"
Cortei in tutta Italia dopo le morti dei due ragazzi impiegati nell'alternanza scuola - lavoro. Corteo al centro di Roma deviato
A Roma in corso una manifestazione degli studenti per protestare contro l'alternanza scuola – lavoro. Non si ferma l'ondata di cortei in tutta Italia per dire no all'attuale sistema e per chiedere le dimissioni del Ministro Bianchi. Deviazione del corteo e momenti di tensione con la Polizia.
Venerdì 18 febbraio gli studenti dei licei romani in piazza dopo le morti di Giuseppe Lenoci e Lorenzo Parrelli, deceduti mentre svolgevano uno stage legato all'alternanza scuola – lavoro. Due morti sul luogo del lavoro che, secondo i movimenti studenteschi, sono solo "la punta dell'iceberg di un sistema che non funziona".
L'appuntamento nella capitale è per le ore 10 in piazza Vittorio Emanuele II, all'Esquilino. Da lì il corteo si snoderà fino a raggiungere piazza della Madonna di Loreto. Un corteo di 2 km per dire no al sistema scuola e chiedere, a gran voce, "le dimissioni del Ministro dell'Istruzione Bianchi", colpevole, secondo i ragazzi, di non ascoltarli e di fingere che l'attuale modello di inserimento al lavoro funzioni.
Fronte della Gioventù Comunista: "No al lavoro gratis e senza diritti per i giovani"
Fra i partecipanti alla manifestazione vi è anche il Fronte della Gioventù Comunista. Il responsabile della scuola, Simon Vial, ha spiegato così l'adesione alla protesta: "Non si può morire di scuola-lavoro. Domani tutti in piazza per Lorenzo e Giuseppe, diciamo no a una scuola che insegna ai giovani che è normale lavorare gratis, senza diritti e sicurezza. Così non si combatte la disoccupazione, si formano nuovi schiavi. Migliaia di studenti stanno alzando la testa e mettono in discussione un sistema basato sullo sfruttamento e orientato al profitto. Il Governo ha saputo rispondere solo con i manganelli della polizia, perché non vuole che l'unità nazionale a guida Draghi venga scossa da migliaia di giovani. Significa che abbiamo colpito nel segno. Siamo pronti alla mobilitazione in tutta Italia".
Lang, Segretario Nazionale Fronte Gioventù Comunista: "Alternanza scuola lavoro? Sfruttamento"
"Questo movimento studentesco pone una questione politica chiarissima: il sistema dell’alternanza scuola lavoro è fatto di sfruttamento, assenza di diritti e sicurezza. Deve finire, bisognava aspettare i morti per capirlo? Non si può piegare la didattica alle esigenze delle imprese, non si può continuare col modello della scuola-azienda. Chiediamo le dimissioni immediate di Bianchi e Lamorgese". Questa la dichiarazione di Lorenzo Lang, segretario nazionale del FGC.
Tra i promotori della giornata di protesta, oltre al Fronte della Gioventù Comunista e l'Unione degli Studenti, vi sono vari comitati e collettivi locali, come La Lupa e Opposizione studentesca alternativa a Roma.
Lupa: "Lorenzo e Giuseppe uccisi dal sistema Stato"
"A 16 anni non si può morire di lavoro, in un mese sono morti due giovani". Lo gridano gli studenti romani scesi in piazza per protestare contro l'alternanza scuola-lavoro.
"Ringraziamo gli operai che stanno appoggiando la nostra protesta in tutta Italia - dicono - Con Giuseppe e Lorenzo nel cuore, uccisi dal sistema e dallo Stato". Dietro lo striscione dei giovani dei licei romani che recita 'ogni scuola sarà una barricata', tra fumoni colorati e bandiere della Lupa, campeggiano numerosi cartelli in ricordo di Lorenzo Parelli e Giuseppe Lenoci, i due giovani morti nell'alternanza scuola-lavoro.
Unione degli Studenti: "Non possiamo più aspettare"
L'Unione degli Studenti dà intanto il via agli Stati Generali, come annunciato nei giorni scorsi. Luca Redolfi, il coordinatore nazionale, ha spiegato: “È necessario ripensare strutturalmente e complessivamente il mondo della scuola. Vogliamo che la politica ascolti la componente studentesca in quanto categoria colpita dalla pandemia e non solo; vogliamo risposte concrete e non frammentate. Gli Stati Generali della Scuola saranno un momento storico, non solo perché completamente autorganizzati da noi: studenti e studentesse si riuniranno, insieme a docenti e realtà politiche e sociali da tutta Italia, per immaginare insieme. Non possiamo più aspettare, una riforma dell’istruzione pubblica nel nostro Paese non è solo possibile, è necessaria”.
ActionAid al fianco dell'Unione degli Studenti
ActionAid è al fianco dell'Unione degli Studenti. Maria Sole Piccioli, referente dell'educazione per ActionAid Italia spiega in un commento: “Da oltre un anno ActionAid collabora con l’Unione degli Studenti per strutturare dal basso una nuova visione di scuola che parta da coloro che la scuola la vivono quotidianamente, in primis attraverso il protagonismo e la partecipazione di studenti e studentesse. È infatti a partire dalla scuola e dai luoghi della formazione che possiamo immaginare una società più equa e avviare l’uscita del nostro Paese dalla crisi economica e sociale. Per questi motivi saremo attivamente presenti agli Stati Generali della Scuola supportando Unione degli studenti, in particolare nel dibattito su disuguaglianze e partecipazione”.
Deviazione del corteo
Gli studenti che stanno manifestando in via Cavour a Roma hanno improvvisamente deviato dal percorso previsto poco prima di raggiungere via dei Fori Imperiali. A guidare il blitz un cordone di ragazzi incappucciati che si sono posizionati alla testa del corteo. Al momento i manifestanti si trovano in via Frangipane, chiusa da un blindato delle forze dell'ordine.
Tensione fra studenti e polizia
Momenti di tensione tra studenti e forze dell’ordine a Roma nel corso della manifestazione. Gli studenti bloccati in via Frangipane, vicino al provveditorato, hanno ricominciato ad avanzare e nel vicolo di via del Buonconsiglio hanno tentato di sfondare la barriera delle forze dell’ordine. Dopo qualche attimo di pressione gli agenti schierati in tenuta antisommossa hanno permesso agli studenti di defluire su via Cavour dove il corteo è ripreso regolarmente. Poco prima gli studenti avevano lanciato due uova e una bottiglia contro le forze dell'ordine.