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Roma
Manifesti Pro Vita multati, esplode la polemica: “Raggi despota Lgbt”

Manifesti omofobi di Pro Vita e Generazione Famiglia multati: 400 euro a cartellone, 20mila totali. Esplode la polemica, associazioni contro Raggi: "Con la solita scusa della strumentalizzazione dei bambini, la nuova tiranna del politicamente corretto, Virginia Raggi, ha calato la sua scure contro la libertà di espressione".


 

Le due associazioni promotrici del Family Day parlano di un Comune M5S che governa con il terrore, lanciando accuse anche al mondo Lgbt: "Indovinate chi ha ordinato a Raggi la rimozione dei manifesti? Dovrebbe essere eletta la prima cittadina di Mucca Assassina - si legge nella nota congiunta - Perché su Mucca Radio, il presidente del Circolo di cultura omosessuale Mario Mieli ha dichiarato candidamente di aver fatto quello che sa fare meglio, ossia dare fastidio alla politica tartassandola e riuscendo a parlare con l'ufficio della sindaca, ottenendo dopo sole 24 ore di pressing il comunicato in cui lei siimpegnava alla rimozione. Sono parole sue, postate su un video ripres ooggi nei nostri profili Facebook di Pro Vita e Generazione Famiglia(dopo l'ottavo minuto)''.

 Jacopo Coghe e Toni Brandi, ideatori della campagna "Due uomini non fanno una madre", chiedono poi ''Raggi faccia il sindaco di tutti e che non si metta a fare il despota della lobby Lgbt''.

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