Roma

Manlio Cerroni all'attacco. La "verità" ne Il Processo

Lo chiamano "il supremo", oppure il "divino", sino a "satana", passando per il "grande vecchio". A 89 anni suonati (è classe 1926) ha archiviato i suoi 6 mesi di arresti domiciliari e si prepara al giro di boa di un anno di processo, durante il quale ha sempre "minacciato" di presenziare in aula, rinviando di volta in volta la sua "apparizione".
Manlio Cerroni, il "monnezzaro", l'ex "re di Malagrotta", ora è pronto alla nuova offensiva che sei preannuncia deflagrante. Il suo "pensiero" è nel libro, il secondo dopo "Storia e  cronaca a volo d'angelo sulla monnezza di Roma e del Lazio", che avrà  un titolo "illuminante": Il Processo. E tra queste pagine che Cerroni promette di superare la prudenza dello staff legale che lo assiste, rispondendo alla Procura di Roma a tutte le accuse che sono state mosse contro di lui, a  partire da quella di aver truffato i Comuni con le tariffe per lo smaltimento dei rifiuti, sino a quella "atroce", come l'ha definita, di essere il capo di una cupola affaristico mafiosa che ha tenuto in scacco la Capitale e il Lazio per tanti anni. E visto che lo strumento principale dei piemme Palaia e Galanti è stato quello delle intercettazioni telefoniche, gli allegati del libro saranno pieni di trascrizioni di conversazioni tra soggetti privati e pubblici, nonché del suo grande "accusatore", il "collega monnezzaro" di Aprilia, Fabio Altissimi che con la sua serie di denunce ha tolto il tappo ad un'inchiesta nata a Velletri e poi "scongelata" dalla Procura di Roma.
Il controteorema di Cerroni è semplice e lineare: è vittima di un complotto ben organizzato da chi aveva come unico obiettivo quello di sostituirlo nella gestione romana del ciclo dei rifiuti. Cosa che poi nei fatti si è verificata puntualmente, grazie all'indebolimento del Gruppo Colari con la chiusura anticipata di Malagrotta, il tentativo di interdizione della Prefettura e la decisione del Comune di trasferire fuori Regione i rifiuti pre-trattati,l caricando le casse comunali di oneri stratosferici. L'ultimo  atto - secondo Cerroni - è stata la sconfitta nel lodo che vedeva il Colari contro l'Ama per il contratto del gassificatore. A Quel lodo, Cerroni ha già preannunciato dal suo blog che ricorrerà con la giustizia ordinaria.
L'annuncio del volume in corso di stampa è illuminante e arriva da una lettera che Cerroni ha spedito all'ex prefetto Giuseppe Pecoraro qualche giorno prima della sua uscita di scena per il pensionamento. All'allora Prefetto Cerroni dice: "La informo che è alle stampe il volume "Il Processo" con il quale mi auguro di far luce sui fatti, atti, Istituzioni, Personaggi chiamati in causa e di chiudere questo sconcertante e doloroso capitolo della mia vita. Sempre con il linguaggio della verità". Più d'uno a Roma dovrebbe preoccuparsi.