Roma
Marcello De Vito arrestato, appello social degli amici M5S: “Scarceratelo”
Su Facebook un appello dei militanti M5S a favore della scarcerazione dell'ex presidente dell'assemblea capitolina in carcere per corruzione
Marcello De Vito, l'ex presidente dell'assemblea capitolina arrestato per corruzione nell'inchiesta sullo stadio della Roma, in carcere da 82 giorni. Sui social ecco l'appello dei militanti M5S per la sua scarcerazione: “È innocente”.
“De Vito venga trattato come vengono trattati di solito dalla legge i seguenti cittadini italiani e stranieri sul suolo italiano quando vengono colpiti dal provvedimento di carcerazione post reato: truffatori, rapinatori, sfruttatori della prostituzione, spacciatori... Perché se dovesse essere trattato come questi galantuomini, dovrebbe uscire dal carcere e riabbracciare la sua famiglia ma soprattutto la sua bambina di 12 anni!”
È l'appello, a firma Hector Ettore, militante romano del Movimento 5 Stelle pubblicato questa mattina su Facebook, che in poche ore ha raccolto decine di like e commenti degli utenti del social network. Secondo i sostenitori di Marcello De Vito sarebbe eccessiva la misura di custodia cautelare inflitta all'esponente pentastellato.
De Vito, eletto con il Movimento 5 Stelle, secondo l’accusa avrebbe ricevuto tangenti dall’imprenditore Luca Parnasi, proprietario dei terreni di Tor di Valle su cui dovrebbe sorgere il nuovo stadio della Roma, in cambio della promessa di agevolarne la costruzione, e anche da altri imprenditori per altre opere della città.
Nel corso dell’inchiesta sullo stadio della Roma lo scorso giugno erano state arrestate nove persone, tra cui Parnasi e Luca Lanzalone, all’epoca presidente della società municipalizzata Acea, con l’accusa di associazione a delinquere, finanziamento illecito e corruzione. Dopo 37 giorni, lo stesso Parnasi aveva lasciato il carcere di Rebibbia su disposizione del gip che aveva disposto per lui i domiciliari. Scelta che rende tanto più ingiusta, secondo i sostenitori di De Vito all'interno del Movimento Cinque Stelle, quella di non concedere all'esponente grillino, dopo 82 giorni dall'arresto, misure alternative al carcere. I giudici in realtà erano stati chiari nelle motivazioni della decisione con cui hanno ribadito l'ordinanza di custodia cautelare: De Vito ha messo a disposizione degli imprenditori il suo ruolo, arrivando a "barattarlo" e ha utilizzato i suoi poteri e "funzione istituzionale" intervenendo "direttamente sugli assessori e funzionari" con lo scopo di “massimizzazione di profitti illeciti”.
Nei commenti del post di appello alla scarcerazione, c'è anche chi paragona il caso De Vito con quello che sta coinvolgendo l'ex Anm Palamara. “Perché Marcello in carcere e Palamara no?”, scrivono nei commenti. E il militante Hector Ettore risponde: “Già!! Perché..?? Ha lo stesso capo d'accusa di Marcello ma lui è in perfetta libertà! Ma sai che c'è un patto di non aggressione tra i magistrati..? Alla faccia della giustizia..”.