Marino affonda nella poesia di Morassut. Distrutto il libro a colpi di endecasillabi - Affaritaliani.it

Roma

Marino affonda nella poesia di Morassut. Distrutto il libro a colpi di endecasillabi

Il deputato del Pd pubblica i versi in rima sulla bacheca di fb

di Valentina Renzopaoli

Dodici righe, quattro terzine di endecasillabi in perfetta rima incatenata per scaraventare l'ex primo cittadino Ignazio Marino dentro al girone infernale dell'oblio politico. Uscito sconfitto dalle primarie del Pd per la candidatura a sindaco di Roma, Roberto Morassut sfodera il suo talento poetico e affonda il “marziano” che a distanza di mesi dal “ratto crollo” è tornato sulla scena con un libro denuncia “Un marziano a Roma”. Con un post su facebook che ha fatto il pieno di “like” e commenti, il deputato del Partito Democratico ed ex assessore capitolino della giunta Veltroni, liquida quello che Marino ha definito un “libro di analisi, di visione e prospettiva” come un “volumetto”. Altro che rivelazioni choc, retroscena esplosivi sulla verità del suo ex partito, con tanto di nomi e cognomi, Morassut in vesti dantesche già prevede il triste destin del ligure e della sua opera: “Durò due giorni o tria, fu magro effetto. Nell'aere poco e vano fu lo fumo. Passò un secondo. E chiuso fu il cassetto”. Di seguito, per la lettura ecco l'intera poesia:

Passati mesi assai dal ratto crollo,
Il ligure tornò con nuovo tomo.
Non d'ira né rancor era satollo.

Scagliossi con la verba all'omo all'omo.
Guerin, Esposto, Causo ed anco Orfin,
Tirò in baruffa ostil e non fu domo.

Sorpreso a lui rispose anche 'l Verin.
Per mesi aveva nunziato il volumetto.
Ben poco ve ne scorsi, in vero, al fin.

Nell'aere poco e vano fu lo fumo.
Passò un secondo. E chiuso fu il cassetto.