Roma
Marino contro Fiscon, Mafia Capitale show. Processo flash per Ozzimo e Caprari
Sarà il prologo di un lungo capitolo giudiziario: Mafia Capitale si apre con un procedimento speciale, il rito abbreviato, che coinvolge quattro degli imputati finiti nella rete di Mafia Capitale. Davanti al giudice per le indagini preliminari Anna Criscuolo martedì alle 11 comparirà l'ex direttore generale di Ama Giovanni Fiscon. La richiesta per la procedura, che consente di ottenere lo sconto di un terzo della pena in caso di condanna, era stata avanzata dal suo difensore Salvatore Sciullo lo scorso 18 giugno.
L'ex dirigente della municipalizzata romana è accusato di corruzione: in particolare secondo la mega inchiesta condotta dai pm Luca Tescaroli, Paolo Ielo e Giuseppe Cascini, Giovanni Fiscon avrebbe pilotato diverse gare d'appalto. Come si ribadisce anche nelle motivazioni con cui i giudici del Riesame avevano disposto i domiciliari "nell'Ama il fenomeno corruttivo ha raggiunto la massima espressione inquinando tutte le gare di appalto".
Gli avvocati Salvatore e Federico Sciullo hanno chiesto di accedere al rito alternativo condizionato all'audizione di una ventina di testimoni: molti sono vecchi e nuovi dirigenti di Ama, come gli ex presidenti Daniela Valentini, Domenico Tudini, Giovanni Hermanin, Giorgio Benvenuti e l'attuale numero uno Daniele Fortini, oltre all'ex ad della stessa società municipalizzata dei rifiuti Franco Panzironi, all'ex sindaco Gianni Alemanno e al prefetto Goffredo Sottile, che verrebbe citato nella veste di commissario del governo per l'emergenza Rifiuti di Roma dal 2012 al gennaio del 2015.
Oltre a Fiscon, il gip ha disposto il giudizio abbreviato anche per Emilio Gammuto, uno dei collaboratori di Salvatore Buzzi, Raffaele Bracci, accusato di usura, Emanuela Salvatori, dipendente comunale ed ex responsabile comunale del coordinamento per i nomdai, e Fabio Gaudenzi soprannominato “Rommel”, leader degli ultrà giallorossi del gruppo neonazista Opposta Fazione.
A piazzale Clodio martedì è atteso anche il sindaco dimissionario Ignazio Marino: l'amministrazione capitolina, infatti, nei giorni scorsi aveva annunciato che si sarebbe costituita parte civile.
L'atto II di Mafia Capitale è fissato per la settimana successiva: lunedì 26 ottobre alle 10 compariranno davanti al gip Alessandra Boffi i primi due di una lunga serie di politici romani: l'ex assessore alla Casa del partito democratico Daniele Ozzimo e l'ex consigliere capitolino di Centro Democratico Massimo Caprari. Saranno processati con il rito abbreviato per corruzione. Insieme a loro hanno chiesto e ottenuto il procedimento speciale anche Gerardo e Tommaso Addeo, collaboratori di Luca Odevaine, e Paolo Solvi, collaboratore dell'ex presidente del X Municipio, Andrea Tassone.
Hanno invece chiesto di uscire definitivamente con un patteggiamento dal processo quattro ex dirigenti della cooperativa La Cascina imputati di corruzione. La richiesta è stata presentata da Francesco Ferrara, Domenico Cammisa, Salvatore Menolascina e Carmelo Parabita, e sarà esaminata sempre il prossimo 26 ottobre dal gup Alessandra Boffi, che dovrà pronunciarsi sulla congruità della pena richiesta. In particolare le pene concordate sulle quali dirà l'ultima parola il gup vanno da due anni e otto mesi per Ferrara a due anni e sei mesi di reclusione per gli altri tre. Tutti sono accusati di corruzione nei confronti di Luca Odevaine, già appartenente al Tavolo di Coordinamento Nazionale sull'accoglienza per i richiedenti e titolari di protezione internazionale, al fine di ottenere l'appalto per la gestione del Cara di Mineo. Al riguardo i quattro, difesi dagli avvocati Massimo Biffa, Giovanni Ceola e Francesco Rotunno, hanno messo a disposizione della procura, che ha provveduto al sequestro, 400 mila euro, l'equivalente della corruzione loro attribuita.