Roma

Marino: "Io resto sino al 2023". Roma cambia... tutti i cassonetti

"Non ho mai cambiato idea. Sono qua per restarci fino al 2023. Abbiamo trovato Roma come Mario Monti trovò il Paese dopo il governo di Silvio Berlusconi". Parola di Ignazio Marino che, dopo il tweet al vetriolo del premier sulla pulizia e sul decoro della città e dopo l'affondo di Beppe Grillo, convoca in Campidoglio gli "odiati" giornalisti romani e annuncia la fase 2 di "monnezza capitale".
I rifiuti strabordano dai cassonetti? Bene, sindaco e Ama annunciano che entro la fine dell'anno Roma avrà tutti i cassonetti nuovi. E se poi carte e sporcizia invadono le strade, entro il prossimo autunno e in tempo per l'apertura della Porta Santa, la città sarà invasa da 10 mila nuovi cestoni in più, "collocati soprattutto nelle periferie e nelle aree semicentrali della Capitale". È quanto previsto dal processo di riorganizzazione aziendale di Ama in sinergia con Roma Capitale. Inoltre, sarà progressivamente potenziato il servizio di raccolta rifiuti, pulizia e spazzamento in tutta la città e si sperimenterà a breve il progetto Gps per il monitoraggio "real time" dei servizi erogati.
Sul capitolo Ama, il sindaco entra nel meraviglioso nondo delle promesse, promettendo il licenziamento di tutti i dipendenti assunti con Parentopoli. Il pesidente dell'Ama, Daniele Fortini ha però puntualizzato: "Se sara' confermato il convincimento che le 41 assunzioni della cosiddetta Parentopoli sono state effettivamente compiute in modo illegittimo quelle persone saranno licenziate. Siamo in attesa della sentenza definitiva, di poter leggere le motivazioni".
Giusto il tempo di finire l'incontro, che dal Movimento Cinque Stelle è arrivato l'ennesimo siluro: "Tutti i giorni percorro a piedi il tratto tra via Cavour e piazza della Repubblica, e tutti i giorni assisto a scene raccapriccianti. Decine e decine di venditori abusivi, anche di acqua, violando qualsiasi norma igienico-sanitaria, assaltano i turisti che scendono alla fermata degli open bus li presenti. Questa è la Roma di Ignazio Marino, degrado, abusivismo, sporcizia e nessun rispetto delle regole. Pronta però ad alzare le tasse sui più deboli e sulle piccole imprese che ancora cercano di resistere tra mille difficoltà". La firma è di Enrico Stefano portavoce M5s in Consiglio comunale.

DIETROFRONT SULLA DISCARICA: ORA SERVE

A soropresa il primo cittadino di Roma abbraccia la teoria di Manlio Cerroni: "Una discarica di servizio certamente serve. Stiamo andando in quella direzione: prima realizzeremo gli eco-distretti e poi apriremo un confronto con la città per capire dove possa essere localizzata. Naturalmente sarà una discarica residuale, a valle del lavoro di potenziamento della raccolta differenziata, e quindi certamente non sarà destinata a ospitare, come Malagrotta, il 100% delle 5mila tonnellate di rifiuti al giorno prodotte dalla città di Roma".