Roma

Marino, la via d'uscita è servita. Mafia Capitale: non è ancora finita

Se Marino lascia, il centrodestra è pronto all'onore delle armi. Con tanto di benedizione del Pd, scioccato dal sondaggio che lo colloca come terzo partito. E' questa la voce che circolava insistentemente dopo la riunione dei capigruppo di lunedì, quella in cui il blocco di opposizione sembrava aver ritrovato l'unità del centrodestra di fronte alla tempesta perfetta di Mafia Capitale 2.
Sul piatto di una trattativa, che in bene informati sostengono sia già partita, ci sarebbe il via libera per l'uscita del sindaco dal Campidoglio, in cambio dell'approvazione collettiva di una serie di delibere che permetterebbero alla città di sopravvivere al Giubileo senza affidare poteri e incombenze ad un eventuale commissario. Una sorta di "patto per la città" che consentirebbe al sindaco di chiudere la legislatura un po' come fece la Polverini travolta dallo scandalo Fiorito che gridò ai quattro venti il suo primato di "averli mandati a casa". Lato Marino sarebbe la fine di una tormentata e troppo solitaria esperienza di governo cittadino, conclusa con un'azione di forza che lo proietterebbe tra i salvatori di una città dove le ramificazioni del malaffare sono crescite come l'edera.
Dall'altro lato del Consiglio, tra le macerie del centrodestra che ha già avviato la raccolta di firnme in cerca di 25 consiglieri disposti a scendere dalla scialuppa Campidoglio, se non altro il primato di aver contribuito con un gesto politico alla gestione dell'appuntamento con l'Anno Santo straordinario che metterà a dura prova l'accoglienza della città.
Fuori da ogni logica negoziale, i Cinque Stelle, la Lista di Alfio Marchini e i "salviniani", unici ad uscire immacolati dalle inchieste e ad aver incassato le promesse di voto dei romani, decisamente nauseati da intercettazioni, manette e modalità con le quali è stata gestita la scarsa ricchezza della città.
Due le difficoltà che si prospettano per la trattativa: la "difficile lettura delle posizioni interne del Pd" e la fermezza con la quale il sindaco è pronto a difendere la sua poltrona che, sia chiaro, è messa a rischio solo dall'ipotesi di commissariamento che lo metterebbe fuori da eventuali ricandidature.
Chi spinge per questa soluzione è soprattutto il gruppo romano dell'Ncd che proverà a fare pressing sul ministro Alfano nel corso della Direzione convocata per giovedì 11. Le parole che sono risuonate nell'aria sono chiare: "O Marino accetta l'exit strategy, oppure sarà lo scontro frontale". E l’ombra delle indagini sul sottosegretario Castiglione non spaventa il partito. Anche perché i soliti bene informati sostengono che dalla Procura sarebbe pronta già la terza puntata di Mafia Capitale: in tono minore come numero di custodie cautelari ma con nomi importanti. La lista già circola e si parla di 3-4 teste di rilievo. Sarebbe il colpo finale alla città.