Roma

Marino prepara la sua "vendetta". "Rottamo il Pd e poi mi ricandido"

Venti giorni per pensare e forse ripensare. Oppure venti giorni per una vendetta che lo rilancerebbe nell'agone politico come uomo nuovo. Chi pensa che Ignazio Marino abbia firmato una resa senza condizioni si sbaglia. Chi lo conosce bene, come la Cattoi che ha lasciato Riva del Garda per il caos di Roma, sa bene che la freddezza del bisturi alla fine vince sulle emozioni e che, superata le lacrime, ora medita come "far morire i filistei del Pd" che hanno permesso un processo pubblico per due scontrini e una fattura, chiamando come testi un oste con una memoria di ferro e due camerieri.
Il disegno dell'ormai ex sindaco è chiaro: screditare il Pd di Mafia Capitale, completare l'opera di rottamazione del partito che prima gli ha chiesto di sacrificarsi perché non aveva un candidato spendibile contro Alemanno e poi l'ha mollato facendolo dimettere come se avesse rubato, e tornare in pista da vero rottamatatore. Al massimo rischia di fare i conti con un avviso di garanzia per peculato ma la difesa non sarebbe cosa complicata. Anzi. L'ipotesi di fronte giudiziario potrebbe anche spingere una sua eventuale ri-corsa per il Campidoglio, puntando tutto sulla distanza dai partiti.
E se fosse così per il Pd sarebbe veramente un problema. Già, perché l'armadio di Ignazio Marino non è tanto pieno di scheletri quanto di documenti bollenti, la cui anteprima l'avrebbe già fornita pochi minuti dopo la capitolazione, mandando due siluri al Nazareno: "Ho le carte delle pressioni fatte per nominare Mirko Coratti vice e Odevaine capo dei Vigili Urbani". Salvo poi smentire e accusare i giornali di aver inventato tutto.  E qui gli appassionati di Mafia Capitale avrebbero gioco facile nella ricostruzione delle trame tutte rosse che hanno attraversato la carriera di Salvatore Buzzi. Aggiungiamo pure che l'offensiva di Marino andrebbe a cavallo del processo per Mafia Capitale che vede nei guai un bel pezzo del sistema di relazioni e di potere del partito.
C'è davvero da preoccuparsi. Tant'è he uno che la "il naso lungo" come Gianfranco Rotondi sul suo profilo social ha postato una profezia: "Nessun simpatia x Ignazio Marino ma la sua cacciata profuma di dossier che solo il naso democristiano può percepire". C'è da credergli.