Roma
Marino e Roma, versione 3.0. Tutti i nomi della nuova Giunta
E' l'ultima scommessa: o cambia veramente passo, oppure sarà politicamente defunto e dovrà lasciare il Campidoglio armi e bagagli.
Nasce monca di Sel la terza Giunta firmata Ignazio Marino. Di fronte alle critiche, sommerso dal degrado e dai rifiuti; con la città quasi a piedi per la vertenza Atac e con l'azienda sull'orlo del fallimento, il sindaco venuto da Genova ufficializza l'ultima squadra in gradi di giocare la partita della Capitale.
E' una specie monocolore Pd, "scelti uno ad uno dal sindaco perché davvero vogliamo triplicare sforzi al servizio della città. Il resto sono polemiche strumentali" anche perché, "non ho mai sentito mancare solidità di rapporti con il governo nazionale" quello che debutta per le foto di rito nella sala delle Bandiere, riunito con uno slogan che arricchiste la collezione delle sintesi astratte del primo cittadino, quasi che parlare fosse come twittare: "Due fasi un solo obiettivo". Ecco allora che il cllindro poco magico sposta la croce del bilancio e il ruolo di vice su Marco Causi, già assessore con Veltroni e richiamato anche da deputato a mettere in ordine i conti di Roma per sostituire Luigi Nieri e silvia Scozzese. Con lui il senatore Esposito, leader della rivoluzione che ha devastato Ostia e che ha coperto le scellerazette politiche del partito al Lido di Roma si prende invece in carico l'eredità lasciata da Improta ai Trasporti. E visto che all'orizzonte autunnale c'è il Giubileo della Misericordia, a Luigina Di Liegro, un "giro" in Regione con Piero Marrazzo che le affidò le politiche del welfare e prima ancora in Consiglio Comunale, arriva la delega al Turismo. Infine, via Masini dalla Scuola, sostituito dall'ex sottosegretario Marco Rossi Doria. Nella scacchiera delle deleghe lo Sport viene aggiunto al lavoro di Giovanna Marinelli per la cultura.
Nelle chiacchiere retoriche delle circostanze ufficiali, Marino trova anche un pensiero per Sel: "L'alleanza con Sel è stata determinante per vincere elezioni e in questi due anni di governo su tante aree fondamentali: sono sicuro che l'alleanza sui contenuti con questa forza politica e i suoi rappresentati continuerà con rispetto reciproco e solidità".
Chi si aspettava che il cambiamento di uomini e deleghe fosse accompagnato da una nuova progettualità e una pressa di distanze dal passato è rimasto deluso. Marino 3.0 rivendica il lavoro fatto e manda un messaggio a Matteo Renzi Renzi: "Voglio ringraziare tutta la giunta per cambiamento e siamo riusciti a determinare in questi due anni; il premier Renzi ha ragione nell'affermare che un'amministrazione deve essere valutata per ciò che ha fatto e ciò che fa". E una timida promessa: "Vogliamo obiettivi concreti con tempi certi e risultati visibili a partire da subito scegliendo aree strategiche: decoro, trasporti, pulizia, casa, rigenerazione urbana".
LE REAZIONI
Alfio Marchini. "Dopo due anni i romani pagano sempre più tasse, la città è sempre più sporca, i trasporti sempre più scandalosi, le strade sempre più piene di buche e i campi rom sono sempre più terra di nessuno, dove ogni notte colonne di fumi tossici avvelenano il cielo di Roma.Oggi, con l'ennesimo valzer di poltrone, non esiste più la maggioranza che ha vinto le elezioni e nasce il monocolore PD Marino-Renzi-Orfini. Ha vinto la politica dello struzzo che, pur di non perdere le poltrone, nega la realtà e ha perso la politica del coraggio. Sembra esser tornati alla vecchia DC senza averne ahinoi i quarti di nobiltà." Lo dichiara in una nota Alfio Marchini.
Onorato (Marchini) Altro che curriculum, va bene chiunque pur di tirare a campare. Come si fa a nominare assessore ai Trasporti chi non sa la differenza tra la Via del Mare e la Roma-Lido, vive a Moncalieri ed è a Roma appena tre giorni a settimana?". Lo scrive in una nota Alessandro Onorato, capogruppo della Lista Marchini in Campidoglio commentando la nomina di Stefano Esposito.
Carelli-Pasquali (Prima l'Italia). "Non possiamo che constatare la lucidità politica del sindaco Marino nello scegliere come assessore al bilancio un personaggio che ha lasciato nel 2008 22,4 miliardi di debiti e un Piemontese che non vive a Roma, uno che fatica a distinguere via Prenestina e Via Cristoforo Colombo come assessore ai trasporti. Il sindaco ha scelto ancora una volta di sedare le guerre interne al Partito Democratico piuttosto che il bene della città. Ci chiediamo quando finirà questa commedia che i romani stanno pagando sulla loro pelle ogni giorno”, dichiarano in una nota Brian Carelli e Gloria Pasquali dirigenti del Movimento Prima l’Italia.
Lombardi (M5s). "Quello concluso nella notte non è stato un semplice rimpasto di Giunta, bensì una Clades Gallica per Ignazio Marino: è stato posto il sigillo alla sua incompetenza. Ma guardando ai nomi avanzati dal Pd nazionale mi pare che sia peggio la pezza del buco. Marco Causi, già assessore nelle giunte Veltroni e tra i principali artefici del buco di 12,3 miliardi, è stato piazzato, guarda il caso, nuovamente al Bilancio. E Stefano Esposito, l'ultras della Tav (opera inutile dal costo di 22 mld), per l'appunto è finito proprio ai Trasporti. Due soggetti totalmente inadeguati. E pagarne il prezzo saranno ancora una volta i romani". Lo dichiara, in una nota, la deputata M5S Roberta Lombardi.
Cozzoli. "Veramente incomprensibile la scelta di due parlamentari come assessori alla mobilità e al bilancio di Roma Capitale. Peraltro i due papaveri Esposito e Causi, si sono già affrettati a precisare che non si dimetteranno mai da parlamentari, giustamente preoccupati dalla precarietà del loro nuovo incarico, dovuta anche ad una leggera volubilità del Sindaco di Roma. Spero che Marino si renda conto presto del fatto che se le sue due ultime cartucce sono due part time, fa prima a dimettersi subito". Lo dichiara in una nota il consigliere capitolino Ignazio Cozzoli.
Palozzi (Forza Italia). "Non bastava il New York Times a far fare la figuraccia planetaria alla Capitale d’Italia. Adesso ci pensa pure Le Monde a descrivere il quadretto decisamente poco idilliaco del decoro nella città di Roma. Il quotidiano francese elenca alcune criticità dell’Urbe Eterna: dalla questione rifiuti alle buche in strada, passando per il degrado dilagante. Tutte criticità, che le opposizioni a questa inefficiente amministrazione comunale sollevano da tempo, ma che non trovano dignitosa soluzione grazie all’immobilismo istituzionale di Ignazio Marino. Che, incurante delle nefaste conseguenze del suo operato politico, ha addirittura il coraggio di presentare 'la fase 2' della sua amministrazione, tra l’altro targata monocolore Pd. Insomma la vergogna istituzionale prosegue e intanto Roma conquista le prime pagine mondiali. Chapeau, sindaco". Così, in una nota, il consigliere regionale Fi, Adriano Palozzi.
Rossin (Fi). "L'ennesimo nuovo corso della Giunta Marino passa per una serie di riciclati, qualcuno dal passato poco glorioso proprio al Campidoglio, altri dalla drammarica esperienza Monti, e attraverso doppi incarichi o doppi privilegi. Chi è stato chiamato in causa a sinistra si è ben premurato che non si dovesse abbandonare lo scranno in Parlamento e poi, con finta umiltà, ha dato la disponibilità a mettersi al servizio di Roma. La verità è che nessuno si sarebbe mai sognato di firmare l'assegno in bianco dell'affiancamento al dead man walking Marino, e così si è dovuto ricorrere a neofiti della macchina capitolina o a un usato sicuro. Sicuro come il buco di bilancio miliardario lasciato da Veltroni e Causi, per esempio, con la finanza creativa e i derivati, che i romani pagheranno oltre l'eventuale anno olimpico del 2024. I neo nominati nella squadra del sindaco siano coerenti e leali, rinuncino al paracadute parlamentare se davvero sono così temerari e disponibili per una mission impossible come quella di salvare Roma da Marino".È quanto dichiara Dario Rossin, vice capogruppo Forza Italia in Campidoglio.
L'Unione istruttori amministrativi. Apprendiamo dai media della nomina del nuovo Assessore con delega alle risorse umane, il Dott Marco Causi. Nel congratularci per questo importante e delicato incarico auspichiamo quanto prima, come Comitato che rappresenta la procedura più corposa del concorsone, di avere un confronto diretto per mettere a punto congiuntamente soluzioni che possano finalmente, dopo anni di attesa, velocizzare le assunzioni. Abbiamo già provveduto ad inoltrare una richiesta ufficiale. Dagli incontri avuti con dirigenti interni al comune e con Presidenti di Municipio é evidente che la carenza di istruttori amministrativi sia sempre più grave ed impellente, tra l'altro il Giubileo avrà una ricaduta forte per la città che dovrà essere all'altezza di gestirne ogni aspetto. Abbiamo attraversato una lunga fase di "passione", di grandi promesse e aspettative ingenerate dal precedente Assessore al personale, Luigi Nieri il quale ha prospettato, prima delle dimissioni, l'avvicendarsi di soluzioni atte ad avviare quasi tutti i concorsisti, vincitori e idonei. Siamo certi che il nuovo Assessore finalmente potrà concretizzare le promesse fino ad ora rimaste solo sulla carta, che per mesi ci hanno raccontato. Abbiamo atteso dignitosamente e pazientemente nonostante venissero calpestati i nostri diritti soggettivi maturati sul campo. Roma non può più permettersi di fare a meno della nostra professionalità; il collasso dei servizi é vicino. Una capitale con un numero di dipendenti così inadeguato non può andare lontano. Nonostante la legge le attribuisca funzioni speciali e delegate oltre a quelle comunemente riservate ad un capoluogo, Roma non ha mai adeguato numericamente la propria pianta organica che ad oggi é fortemente deficitaria potendo contare solo su un dipendente ogni 108 abitanti a differenza ad esempio di Milano che ne ha uno ogni 77, Napoli ogni 74 e così via; tutte le altre città hanno contingenti ancor più corposi pur non dovendo gestire la mole di incombenze riservate ad una capitale. Serve un atto di responsabilità in linea con le recenti normative che aprono alle immissioni nell'ottica della staffetta generazionale imposta dal Ministro Madia e attendiamo tutti, e siamo ancora migliaia, che l'Assessore presti attenzione al nostro caso, con la massima solerzia, non ignorando il percorso che finora abbiamo affrontato con la promessa di coglierne i frutti.