Roma
Marta Russo: delitto a La Sapienza 20 anni dopo. Genesi di un libro rifiutato
La controinchiesta scottante sul delitto a La Sapienza sarà in vendita su Amazon. La firma Vittorio Pezzuto
di Patrizio J. Macci
Venti rifiuti sommari, decine di mail che hanno solcato il web con motivazioni di una banalità sconcertante, risposte scompiscianti, rinvii e palleggiamenti. “MARTA RUSSO - Di sicuro c’è solo che è morta”, la corposa e documentissima contro-inchiesta scritta dal giornalista Vittorio Pezzuto in occasione del ventennale del celebre omicidio a "La Sapienza" (9 maggio 1997), sembrava destinata a non trovare alcuno spazio in libreria.
Sarà invece proposta dal più grande editore internazionale dal 19 aprile: parliamo di Jeff Bezos, patron di Amazon. Basterà collegarsi allo store del sito e con un semplice clic acquistarne una copia, in versione sia cartacea sia e-book.
Un libro che per tutti non s'aveva da pubblicare. Intanto vi proponiamo un piccolo campionario delle motivazioni con le quali è stato di volta in volta rifiutato: uno "sciocchezzaio" che ci aiuta a comprendere lo stato attuale dell'editoria italiana e soprattutto le ragioni della sua profonda crisi.
FRASI FATTE, FRASI DETTE
"Guardi, a noi questa storia interessa moltissimo e il suo lavoro di ricerca storica è stato veramente enorme”.
"Bene, mi fa piacere sentirlo."
"Però vede, lo stile del libro è troppo enfatico, ricorre a volte a frasi fatte e appare talmente schierato a favore dagli accusati che il lettore è spinto a parteggiare per il lavoro dei magistrati."
"Addirittura."
"Intendiamoci, consideriamo questa vicenda giudiziaria una vera schifezza però così non va. Che ne dice di mandarci fra qualche mese un proposal...".
"...un che? Intende una proposta?"
"Sì, insomma... La proposta di un capitolo asciugato con stile più asettico, più idoneo allo stile della nostra casa editrice. Se riscrive il libro in questo modo può darsi che poi il nostro consiglio di amministrazione si decida nel tempo alla sua pubblicazione."
"Grazie, ci penso su e le farò sapere."
CI VORREBBE UNA SPONSORIZZAZIONE
"Buonasera, mi chiamo Vittorio Pezzuto e..."
"Sì certo, la conosco. Dica."
"Volevo proporle la pubblicazione di un libro-inchiesta sul caso Marta Russo. A maggio cade il ventennale dell'omicidio e poiché siete una casa editrice specializzata in saggi di cultura liberale..."
"... Mhh. Un libro del genere però non si ripaga solo col mercato. Occorrerebbe un sostegno, uno sponsor all'edizione..."
"Addirittura?"
"Eh sì. Il problema è che su questi temi c'è una forte concorrenza del web..."
"Del web?! Veramente la Rete è spesso sinonimo di insulti, approssimazione, fonti incerte..."
"Guardi, se proprio insiste può mandarmi una scheda dell'opera e nel caso le faccio sapere."
"Faccio prima a mandarle, per sua cultura personale, l'intero volume. Sono circa 500 pagine..."
"... Ah, una cosa corposa."
"Beh, sì. È un libro, mica un tweet."
L’EDITORE DI QUALITÀ
"Guardi Pezzuto, diamo per scontato che il suo libro sul caso Marta Russo sia un capolavoro. Per quale motivo però dovremmo pubblicarlo?"
"Forse proprio perché, come dice lei, si tratta di un capolavoro."
"Ehh, fosse così semplice..."
L’EDITORE “MILANESE”
"Buongiorno, mi chiamo Vittorio Pezzuto e ho avuto il suo numero da (...). La chiamo perché, dopo aver scritto qualche anno fa la biografia di Enzo Tortora, ho appena ultimato un'accurata contro-inchiesta sul caso Marta Russo in occasione del prossimo ventennale di questo omicidio che tanto ha diviso l'opinione pubblica. Mi rivolgo alla sua casa editrice perché mi dicono essere seria ma soprattutto perché da molti anni pubblica libri coraggiosi di denuncia...".
"Guardi, a parte queste note di colore che non interessano nessuno..."
"Sì?"
"...Io la inviterei a recarsi ogni tanto in libreria per vedere cosa viene pubblicato. Scoprirà che la storia che propone è molto vecchia”.
"Veramente in libreria mi capita di andarci, e vi scopro sempre nuovi libri sulla prima e sulla seconda guerra mondiale, per non parlare di nuovi tomi sulle Brigate Rosse, sulla morte di Pasolini, sul caso Moro...".
"Io la inviterei a non accostare il caso Moro a un banale episodio di cronaca nera che non ha avuto alcun risvolto politico e giudiziario!".
“Ma veramente...".