Roma
Mascherine fatte dai carcerati: produzione a Rebibbia. Accordo Bonafede-Arcuri
Parte #Ricuciamo, il progetto di inclusione lavorativa del Ministero della Giustizia e del Commissario Straordinario per l'emergenza Covid-19
Le mascherine chirurgiche verranno prodotte dai carcerati del penitenziario di Rebibbia: parte #Ricuciamo, il progetto di inclusione lavorativa del Ministero della Giustizia, Alfonso Bonafede, e del Commissario Straordinario per l'emergenza Covid-19, Domenico Arcuri.
Al progetto parteciperanno, oltre al carcere romano, anche quelli di Bollate e Salerno e saranno coinvolti in totale 320 detenuti.
Le prime 2 macchine industriali delle 8, grazie alle quali i detenuti potranno produrre dispositivi di protezione individuale, sono arrivate presso la II Casa di Reclusione di Milano - Carcere di Bollate. Nella fase di avvio saranno prodotte 400.000 mascherine chirurgiche al giorno che a pieno regime potranno arrivare a 800.000.
I dispositivi prodotti nelle case circondariali saranno innanzitutto destinati ai detenuti e al personale carcerario, l’eccedenza verrà utilizzata dal Commissario Straordinario per la distribuzione sul territorio nazionale. Una risposta concreta al fabbisogno di dispositivi di protezione individuale di chi quotidianamente vive negli istituti penitenziari, con un’importante ricaduta sociale in termini di formazione e impiego dei detenuti, che diventano protagonisti di un progetto di inclusione lavorativa.
Al progetto prenderanno parte anche quattro partner. Boston Consulting Group, tra le più importanti società di consulenza al mondo, sta supportando il Ministero, coordinerà le varie attività dell'iniziativa; FCA-Comau, il Gruppo FCA, attraverso il proprio Manufacturing EMEA e la controllata Comau, realizzerà l’installazione dei macchinari negli istituti penitenziari, l’ingegnerizzazione e gestione dei cicli produttivi fino al trasferimento delle competenze alla gestione penitenziaria; ItaliaCamp, promotore del progetto, supporterà i partner nelle attività di formazione del personale coinvolto, nella comunicazione e nella valutazione dell’impatto sociale ed economico generato dal progetto; infine Manpower, azienda leader nel reclutamento e nella gestione delle risorse umane, si occuperà di reclutare, selezionare, formare e assumere con contratti di somministrazione i tutor esterni al progetto.