Roma

Mascherine, maxi truffa: sequestrati beni per 70 mln, 8 gli indagati

Ci sono stati 1280 contatti telefonici tra il giornalista in aspettativa Mario Benotti e il commissario straordinario all'emergenza Domenico Arcuri

I finanzieri del Nucleo speciale di polizia valutaria, coordinati dalla procura di Roma, stanno eseguendo una serie di sequestri preventivi diretti e per equivalente, emessi dal gip del Tribunale di Roma - e, in via d’urgenza, dalla stessa procura - nei confronti di un gruppo di persone accusate, in concorso tra loro, del reato di traffico di influenze illecite (aggravato dal reato transnazionale) oltre che, a vario titolo, di ricettazione, riciclaggio e auto-riciclaggio.

Sono otto gli indagati dalla procura di Roma nell'inchiesta sulla maxicommessa di mascherine provenienti dalla Cina nei primi mesi della pandemia. Oltre al giornalista in aspettativa Mario Benotti, ci sono Antonella Appulo, Rossana Daniela Guarnieri, Andrea Vincenzo Tommasi, Daniele Guidi, e poi Georges Fares Khouzam, Edisson Jorge San Andres Solis e Andreina Dayanna Cedeno Solis. Le accuse - contestate nel provvedimento di sequestro preventivo (uno disposto dal gip e l'altro, d'urgenza, dalla procura, per un valore complessivo pari a 69,5 milioni di euro) - vanno dal traffico di influenze illecite alla ricettazione, all'autoriciclaggio e riciclaggio, a seconda delle posizioni. L'indagine chiama in causa anche quattro società, la Sunsky srl (di cui è titolare Tommasi), la Partecipazioni spa (con Khouzam legale rappresentante), la Microproduts it (di cui Guarnieri è legale rappresentante) e la Guernica srl (riconducibile a San Andres Solis). (

"Le indagini - spiegano gli investigatori - riguardano gli affidamenti, per un valore complessivo di 1,25 miliardi di euro, effettuati dal commissario straordinario per l’emergenza Covid-19 a favore di tre consorzi cinesi per l’acquisto di oltre 800 milioni di mascherine di varie tipologia, effettuate con l’intermediazione – non contrattualizzata dalla predetta struttura – di alcune imprese italiane, cioè la Sunsky s.r.l. di Milano, la Partecipazioni s.p.a., la Microproducts IT s.r.l. e la Guernica s.r.l. di Roma”.A fronte di tale attività di intermediazione e dei connessi affidamenti, le società in questione avrebbero "percepito commissioni per decine di milioni di euro dai consorzi cinesi risultati affidatari delle forniture dei dispositivi di protezione individuale (in particolare, mascherine chirurgiche e del tipo FFP2 e FFP3)".

Le misure cautelari reali riferite alle predette società sono state emesse anche in relazione all’illecitoamministrativo previsto e punito dagli articoli 5 e 25 del decreto legislativo 231/2001 in materia di responsabilità amministrativa degli enti dipendenti da reato.

I sequestri preventivi eseguiti dai finanzieri del Nucleo di polizia valutaria della Guardia di finanza nell'ambito dell'inchiesta della procura di Roma su una maxicommessa di mascherine dalla Cina riguardano le quote societarie della srl Guernica di Roma, disponibilitàfinanziarie, polizze assicurative, immobili ubicati nella capitale a Pioltello (Milano) e Ardea (Roma), auto e moto di lusso, gioielli e orologi di pregio nonché uno yacht. Il tutto per un valore complessivo di circa 70 milioni di euro.

Il commisario Arcuri al telefono con Benotti prima del lockdown

Ci sono stati 1280 contatti telefonici tra il giornalista in aspettativa Mario Benotti e il commissario straordinario all'emergenza Domenico Arcuri. E' quanto si legge nel decreto di sequestro preventivo firmato dalla procura di Roma nell'ambito dell'indagine sulle irregolarità legate alla maxicommessa di mascherine provenienti dalla Cina. L'esame del traffico telefonico tra l'utenza in uso a Benotti e quella in uso ad Arcuri fa riferimento a chiamate e sms avvenuti nel periodo che va dal gennaio e il 6 maggio del 2020, "con contatti giornalieri nei mesi di febbraio, marzo ed aprile: a conferma di un'azione di mediazione iniziata ben prima del 10 marzo", il giorno dopo in cui venne dichiarato il lockdown nazionale.