Roma
Mascherine, maxicommessa da 72 milioni: c'è anche la Chaouqui tra i 4 indagati
Inchiesta della Procura di Roma sulle maxi commesse dei dispositivi comprati dalla Cina durante la prima ondata del Covid: traffico di influenze e ricettazione
Mascherine, maxicommessa da 72 milioni per l'importazioni di 801 milioni di dispositivi ordinati a tre ditte cinesi durante la prima ondata del Covidi: sono quattro gli indagati nell'inchiesta della Procura di Roma. Tra questi c'è anche Francesca Immacolata Chaouqui, già coinvolta nell'inchiesta Vatileaks.
Oltre alla Chaouqui, nel mirino della Procura sono finiti Andrea Vincenzo Tommasi, a capo di una della società coinvolte nell'indagine, la Sunsky srl, il giornalista ex Rai Mario Benotti, ed Antonella Appulo.
I reati contestati, a vario titolo, dal pool di magistrati che si occupano di reati contro la pubblica amministrazione coordinati dal procuratore aggiunto Paolo Ielo, sono quelli di traffico di influenze e di ricettazione, fattispecie quest'ultima contestata alla Chaoqui.
Venerdì mattina gli uomini del Nucleo di Polizia Valutaria della Guardia di Finanza hanno effettuato una serie di perquisizioni presso società e acquisito documenti anche nella sede della Protezione civile, estranea all'indagine. Così come totalmente estraneo alle indagini è il commissario straordinario per l'emergenza coronavirus Domenico Arcuri. Il suo nome, secondo quanto emerso dalle indagine, sarebbe stato “speso”, a sua insaputa, da uno degli indagati per cercare un canale privilegiato per ottenere la commessa in cambio di una provvigione milionaria. Nelle carte del fascicolo c'è anche una segnalazione di operazione sospette, sos, giunta all'antiriciclaggio di Bankitalia e finita all'attenzione dei pm di piazzale Clodio.
Arcuri: "Massima collaborazione a Gdf su indagine mascherine"
"Nell’ambito dell’indagine avviata dalla procura di Roma, oggi la Struttura commissariale ha consegnato alla Guardia di finanza tutta la documentazione relativa ai contratti di forniture di dispositivi di protezione individuale sottoscritti agli inizi dell’emergenza con alcune aziende cinesi. Il commissario e la sua Struttura hanno ovviamente offerto, come da consuetudine, la massima collaborazione agli uomini della Guardia di finanza, assicurando, ai fini dell’indagine, la massima trasparenza e tracciabilità. Il commissario continuerà a fornire tutto il supporto necessario per il proseguo delle indagini e continuerà altresì a intraprendere, come già ha fatto nei giorni scorsi, ogni azione volta al risarcimento del danno a tutela della propria immagine e della reputazione della Struttura". Lo scrive in una nota il commissario straordinario per l’emergenza Covid-19, Domenico Arcuri.