Roma

Massacra di botte la vicina di casa e le punta la pistola: “Io ti ammazzo”

Una lite familiare scatena la furia dell'uomo che minaccia di morte la vicina di casa. La polizia scopre che era un rapinatore seriale

Massacra di botte la vicina di casa e la Polizia di Stato scopre che è un rapinatore seriale. Arrestato 42enne romano. Le ha procurato una frattura ad una costola, un trauma cranico, la contusione ad un braccio e numerose escoriazioni sul volto, il braccio ed il torace.

A scatenare la furia del 42enne una banale lite iniziata tra la vittima e sua madre, a difesa della quale P.E è intervenuto, cagionando alla vicina di casa una prognosi di 30 giorni.  L’uomo, infatti, non si è limitato a discutere e a difendere la madre ma, dopo aver picchiato la donna, l’ha anche minacciata di morte con una pistola.  Ad avviare le indagini sulla aggressione gli agenti della Polizia di Stato del Commissariato Casilino, diretto da Michele Peloso, che, grazie  allea dichiarazioni e descrizioni fornite dalla vittima, sono riusciti in breve termine  ad individuare il responsabile.

Ma l’indagine dei poliziotti, nella fase di intercettazione dell’uomo avvenuta nella sua abitazione, si è aperta anche ad un altro scenario. Nel corso della perquisizione dell’appartamento dove è stato trovato P.E.  e della cantina in uso allo stesso, infatti, i poliziotti hanno scoperto un revolver color argento, insieme a numerosi capi di abbigliamento e ad alcuni caschi. Materiale che ha immediatamente insospettito gli agenti.

A chiudere il quadro investigativo, uno scooter, posizionato fuori dall’abitazione, le cui chiavi sono state trovate nell’appartamento, e per il quale i poliziotti hanno accertato esistere una nota di rintraccio, inserita nella banca dati interforze. La nota, per inciso, indicava lo scooter come mezzo utilizzato in almeno tre rapine, compiute tra maggio e giugno scorso, messe a segno in due supermercati ed in un ufficio postale.

Recuperando le immagini delle telecamere di videosorveglianza delle zone interessate dai “colpi” hanno così potuto verificare come la corporatura di uno dei due rapinatori corrispondesse proprio a quella del 42enne, che, tra l’altro, oltre ad impugnare un revolver color argento come quello sequestrato, aveva indosso gli stessi capi di abbigliamento rinvenuti all’interno della sua abitazione.  P.E. è stato quindi sottoposto a fermo di Polizia Giudiziaria e tradotto presso il carcere di Rebibbia. Il 42enne è stato messo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria per il prosieguo delle indagini. Ancora ricercato il complice.