Roma

Maurizio Battista, c'è poco da ridere: moglie e figlia due volte positive

di Alessio Garofoli

Per Maurizio Battista stavolta c'è poco da ridere: sua moglie Alessandra Moretti è positiva per la seconda volta nell'arco di un anno al coronavirus e sta combattendo con una polmonite seria. Così come la figlioletta di 4 anni Anna, anche lei positiva per la seconda volta, che però in è via di miglioramento.

Lui, Maurizio Battista, comico popolare, è positivo ma asintomatico e stavolta è comprensibilemente più amareggiato che ironico.

L'altro giorno sua moglie ha affrontato su Instagram i soliti hater. "Fate schifo", ha detto.

"Sì, ci sono quelli che commentano e dicono che non è vero niente, che minimizzano".

I negazionisti vanno abbastanza di moda. Lei che vorrebbe dir loro?

"Che possono dire quello che vogliono, finché non gli capita. E' il solito discorso dei problemi della vita: sono bravi tutti a parlare. Finché non succede proprio a te. Quando ti tocca in prima persona forse ti accorgi che era tutto più vero di quello che pensavi. Poi ognuno è libero di pensarla come gli pare. Quando però il problema ti tocca ti lascia il segno".

E' un modo per dire che sarebbe bene provassero, così capirebbero di che parlano?

"Certo, ma non come augurio. Parlo di esperienza da provare per capire. Tanto ormai si ha un atteggiamento negativo su qualunque argomento. Ci sono quelli contro i cani, quelli contro i gatti. C'è sempre il bastian contrario, è una moda. Il punto in questo caso però è che noi siamo positivi, mia figlia così così, mia moglie peggio, il problema lo poi nega' quanto te pare ma c'è. Non è capitato solo a noi, è capitato a tanti, anche gente conosciuta. Il virus capita a tutti, è molto democratico".

E pensare che la scorsa estate aveva tenuto uno spettacolo intitolato 'Ma non doveva andare tutto bene?'. E' stato stato profetico, come a volte succede ai comici.

"Avevo visto un po' lungo. Se dovessi farne un altro lo chiamerei 'Ma... non po' anna' peggio'. Non è andato bene niente. L'unica cosa un po' positiva è questo vaccino, quando circolerà il più possibile... per il resto è tutto un disastro".

Ma ci sono pure quelli che il vaccino non vogliono farlo...

"Eh, non lo vogliono fare e ci potrebbe essere pure, che so, non so se l'obbligatorietà ma qualche forma di certificazione per chi l'ha fatto, per poter andare in certi posti. Che ne so, vai in Africa tu? Te li fai i vaccini prima, se no non ti ci fanno andare? Le regole si rispettano".

Quindi lei è per l'obbligatorietà, in un momento in cui c'è una certa ritrosia a toccare la questione.

"Obbligatorietà, sì, in qualche modo. Se non lo fai devi avere qualcosa che mi permette di sapere che non l'hai fatto, pure per evitarti no?".

Ma come dicevamo lo scetticismo, chiamiamolo così, nei confronti della pandemia è diffuso, genuino o meno che sia. Anche nel mondo dello spettacolo. Farebbe uno show sul tema in coppia con Enrico Montesano?"

No, un duetto no. Lui la pensa in un certo modo, buon per lui. Speriamo che abbia ragione lui. Ma ripeto, va tutto bene finché non capita a te. Un po' come come quelli che 'eh ma 'sti bar chiusi, 'sti cazzi'. Finché non chiude la tua di attività, poi vedi che 'sti cazzi non lo dici più".

A proposito. Il settore dello spettacolo è messo molto male. Si riprenderà?

"Penso che ci vorrà un sacco di tempo, e non parlo di mesi. Prima che la gente abbia di nuovo l'idea di andare al cinema o a teatro intendo. Ora le gente è contratta pure se si tratta di andare a prendere un caffè al bar. Io non lo farei, non lo fanno loro. Vale anche per lo spettacolo".