Roma

Meloni e Salvini: scacco a Roma col manager Abodi. Sfiderà Raggi e Gualtieri

Un manager dello Sport in corsa per il Campidoglio. Chi è Andrea Abodi, “mr. nessuno” per i romani ma con grande esperienza

S'era detto che doveva essere un manager e non un uomo di partito e la promessa di Giorgia Meloni e Matteo Salvini è stata mantenuta. Dopo mesi di attesa, il centrodestra a Roma presenta il candidato unico alle Comunali di Maggio: sarà Andrea Abodi, 61 anni il prossimo 7 marzo, nome totalmente sconosciuto alla maggior parte dei romani, brillante manager del settore sportivo, con grande esperienza organizzativa e nella gestione finanziaria.

Per una sorta di legge del contrappasso, è stato nominato presidente dell'Istituto per il Credito Sportivo, la grande banca sociale di Stato che eroga prestiti a tassi ridotti per sostenere la costruzione o la ristrutturazione degli impianti sportivi, ma ben presto orientata anche verso i beni culturali, quando al Governo c'era il Pd Paolo Gentiloni in sostituzione di Renzi. La nomina di Abodi ha avuto così il via libera sia dal partito ora controllato da Zingaretti che dal Movimento 5 Stelle che ora se lo ritroveranno contro alle elezioni romane.

Per chi non lo conoscesse (alleghiamo il suo cv ufficiale del Credito Sportivo) Andrea Abodi, romanissimo, laureato Luiss in Economia e Commercio, parte “giocando a fare il manager” nella Lazio e finisce per fare il presidente della Lega di Serie B, mancando per un soffio l'elezione a presidente della Lega Serie che forse è stata una fortuna perché gli permette di proseguire l'attività di manager di evento sportivi, sino ad arrivare al Credito Sportivo.

I punti di forza sui quali potrà far leva durante la campagna elettorale, sono le sue grandi capacità manageriali, un carattere “morbido” ma deciso e con le idee molto chiare, accompagnate da una rara capacità di mediazione. Chi lo conosce bene apprezza il suo sorriso spontaneo e non ricorda di averlo mai sentito alzare la voce. Anzi, quando parla, sussurra, e non è certo il tipo da comizio di piazza. Tant'è che il suo profilo facebook è decisamente scarno: pochi “amici” a dispetto di una rete di relazioni personali e professionali di primissimo ordine. Insomma, un personaggio schivo e poco avvezzo ai riflettori che preferisce lavorare piuttosto che apparire e più appassionato ai piatti del celebre ristorante Moschino alla Garbatella che al sushi.

Anche la sua vita personale è molto riservata. Dopo una periodo giovanile da spezzacuori, da adulto ha esercitato il suo fascino alla Richard Gere per stregare la moglie Maria Grazia Russo e flirtare a distanza con la figlia Martina che vive a Milano. Da notare che la Russo è Direttore finanziario dell'Atac ed è l'eminenza grigia che è riuscita a convincere il Tribunale Civile di Roma ad accettare il concordato fallimentare che ha evitato il tracollo definitivo dell'azienda. Insomma, il marito è stato scelto per sfidare la Raggi, mentre la moglie è quella che ha attuato il “piano Raggi” per salvare l'azienda dei trasporti ed evitare la privatizzazione del servizio.

Ora i punti di debolezza. Anche il più semplice dei sondaggi estemporanei su un campione di 100 romani, darebbe lo stesso identico risultato. Almeno 98 non sanno chi sia. Sarà questa la grande fatica elettorale che il centrodestra dovrà fare per affermare il candidato che avrà i leader a sostegno di una lista civica autonoma. E' questa la condizione che ha posto a Giorgia Meloni due mesi fa, quando Fratelli d'Italia lo ha chiamato per cambiarli la vita e toglierli il sonno per alcuni giorni, come ha confessato candidamente ad un amico.

L'ufficialità della candidatura arriverà non appena il Governo Draghi avrà ottenuto il via libera.

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