Meteo: record di trombe d'aria e tornado. Lazio e Toscana come gli Stati Uniti
Uno studio coordinato dal Cnr-Isac analizza 10 anni di trombe marine e trombe d'aria in Italia
Sono poco più di un centinaio le trombe d'aria e marine che ogni anno interessano l'Italia.
Le prime con picchi sui litorali di Lazio e Toscana, nella pianura veneta e nel Salento, mentre le seconde, che si sviluppano principalmente in estate e autunno, sono localizzate lungo la costa tirrenica.
Lo dice uno studio coordinato dal Cnr-Isac e' pubblicato sull'International Journal of Climatology, rivista della Royal Meteorological Society. Studio che ha visto protagonisti in particolare Mario Marcello Miglietta, dell'Istituto di scienze dell'atmosfera e del clima del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Isac), e Ioannis Matsangouras, del Servizio meteorologico nazionale della Grecia, i quali hanno analizzato 10 anni di trombe marine e trombe d'aria che hanno interessato il nostro Paese. Il risultato e' significativo: 37 trombe d'aria e 71 trombe marine sono state registrate in media ogni anno, pur con una forte variazione interannuale (un picco, rispettivamente, di 141 e 76 eventi e' stato registrato nel 2014).
Le trombe marine si sviluppano principalmente in autunno e d'estate, con una densità di quasi un evento annuale ogni 100 km di costa. C'e' tuttavia una forte variazione da zona a zona, con picchi di cinque eventi lungo la costa tirrenica. In diversi casi, più vortici sono stati visualizzati simultaneamente (sino a 13 allo stesso tempo), dice Miglietta, primo autore dell'articolo. "Le trombe d'aria - spiega il ricercatore - possono originarsi sulla terraferma o avere origine da trombe marine che si spostano sulla terra. I primi eventi hanno frequenza massima d'estate e a fine primavera e interessano maggiormente il nord Italia; i casi 'marittimi', che interessano le regioni peninsulari, sono invece piu' frequenti a fine estate e in autunno".
La più alta densità di trombe d'aria si registra sulle coste di Lazio e Toscana, nella pianura veneta, nel Salento, e in queste aree la densità di eventi e' addirittura confrontabile con quella che si registra con più alta frequenza in alcune aree degli Stati Uniti. Tuttavia, si tratta principalmente di eventi deboli: infatti i tornado significativi (di intensità pari o superiore al grado 2 della scala Enhanced Fujita) sono meno frequenti. Anche se sono stati comunque 24 in 10 anni, causando danni considerevoli (si pensi al tornado di Taranto del 2012 o a quello di Mira-Dolo del 2015) e in alcuni casi anche delle vittime.
"Purtroppo solo in pochi Stati europei esistono procedure di allerta in caso di tornado. Vista la gravita' dei danni che possono causare, sarebbe opportuno in futuro un maggiore interesse verso questo tipo di eventi", conclude.
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