Roma

Metro B, caos dei treni e incubo sciopero. Lite fra Pd e M5S

L'Assessore Patanè dà la colpa a un sabotaggio sulla linea, il consigliere Ferrara lo invita a "non pensare ai complotti"

Continua il dramma della metro B1, protagonista da giorni di interruzioni e rallentamenti. Lite fra Pd e M5s sulle responsabilità della manutenzione.

L'assessore ai trasporti Patanè si giustifica: "C'è stato un sabotaggio" e dà la colpa alla precedente amministrazione. I M5S replicano: "I lavori sui mezzi di trasporto sono solo frutto del nostro lavoro". Intanto l'8 marzo ci sarà un nuovo sciopero dei trasporti che rischia di paralizzare nuovamente Roma.

Dopo l'ennesima interruzione della circolazione sulla linea B1 registrata nella giornata di martedì 1 marzo e la richiesta di spiegazioni sollevata dai pendolari, l'assessore ai Trasporti di Roma, Eugenio Patanè, in un'intervista a "Il Corriere della Sera" spiega quanto è accaduto: "Crediamo che nella notte tra venerdì e sabato il tornio sia stato danneggiato, probabilmente con un grosso martello che ne ha sfasato la taratura. Atac ha avviato un'indagine interna e martedì 2 marzo formalizzerà la denuncia in procura". Il tornio si era già rotto a dicembre e l'assessore ha quindi aggiunto: "Tra componentistica e software, considerati i ritardi delle forniture durante la pandemia, sono passati due mesi prima che arrivassero i pezzi. Dopo aver installato la nuova scheda elettrica e testato il funzionamento, c'è stato il sabotaggio".

Metro chiuse dalle 21 per manutenzione dal mese di giugno

Patanè ha parlato di un grave gap manutentivo sulle metropolitane romane. Sui tempi previsti per colmare e risolvere le problematiche presenti sulle linee l'assessore ha risposto: "Serve almeno una consiliatura. Per la revisione di un treno ci vogliono cinque mesi. I convogli della metro A che ne hanno bisogno sono 20. I tagliandi partiranno in parallelo, certo. Però il periodo di tempo che servirà resta lungo. Anche la situazione dell'armamento delle linee metropolitane è drammatica.Saremo costretti - ricorda l'assessore - a fermare la metro A alle 21 da giugno per 18 mesi e lavorare di notte".

Replica M5S: "Patanè la smetta di pensare ai complotti"

Non si è fatta attendere la replica dei M5S. Il consigliere grillino Paolo Ferrara risponde: "L'assessore ai trasporti Patanè invece di gridare al complotto, pensi a un programma sostenibile dimanutenzioni". Riferendosi poi alla Giunta Pd, Ferrara aggiunge: "La banda del buco colpisceancora. Sulla Metro B1 sono disponibili solo 13 convogli su 37, con la linea che ieri rimane chiusa dalle 6:30 alle 19:30, eppure l'assessore alla Mobilità Eugenio Patanè grida al complotto e avanza l'ombra del sabotaggio su di un tornio che avrebbe causato l'interruzione dell'intera circolazione. Eppure la storia è nota: i locomotori guasti sono 5, altri 4 sono in revisione perchè hanno superato la soglia di 1,6 milioni di km. La stessa situazione di penosa penuria dei treni si registra sulla tratta Roma-Lido. L'assessore Patanè pensi a un programma sostenibile di manutenzioni e attivi delle revisioni veloci, precise e affidabili, esattamente come avevamo iniziato a fare noi quando eravamo al governo della città".

Patanè nuovamente all'attacco: "I M5S dovrebbero chiedere scusa ai romani"

In mattinata Eugenio Patanè ha nuovamente replicato al consigliere M5S Ferrara puntando il dito contro l'ex Giunta: "La situazione della metro B è colpa in parte di un sabotaggio, in parte dalla situazione che ci hanno lasciato i signori del M5s nella precedente consiliatura. Un operato del quale si dovrebbero vergognare, hanno lasciato Roma senza la revisione dei treni per la metro A e B e non hanno neanche messo i soldi per poterla fare sui treni di Metro C".

Assessore ai trasporti contro M5S : "Ci hanno lasciato una situazione da terzo mondo"

Patanè affonda i cinque stelle: "Il problema principale non è il sabotaggio, ma è che ci hanno lasciato in una sistuazione da terzo mondo". Patanè ha spiegato: "Se non hai fatto niente negli anniprecedenti e chiaro che arrivano le scadenze delle revisioni e i tecnici dell'autorita nazionale del ministero fermano i treni", ha concluso.

5 anni per risistemare le metro

L'assessore aggiunge che i problemi ritrovati sono così radicati e sono stati prolungati per talmente tanto tempo confermando che la giunta avrà bisogno di tutti i cinque anni per poterci mettere mano. Poi la promessa: "Stiamo mettendo in campo un vero e proprio piano Marshall. Da un lato c'è la manutenzione, dall'armamento dei binari alle banchine agli impianti antincendio, poi abbiamo unasituazione sulle rotabili e quindi sui treni. Dall'altro abbiamo comprato un pacchetto di 30 treni ma ci vogliono due anni e mezzo prima che arrivino, vanno costruiti. E poi bisogna fare un patto sulla sicurezza ferroviaria, è chiaro che altrimenti l'autorità nazionale arriva e se non c'è larevisione dei treni te li ferma. Già abbiamo salvato i treni della Metro A, avrebbero dovuto andare fuori linea 20 convogli già a gennaio. Stiamo discutendo con il ministero per quelli della Metro C".

Meleo: "Il piano Marshall di Patanè? In realtà lo abbiamo fatto noi"

Nominato il piano Marshall dei trasporti a intervenire è stata anche l'ex assessore alla città in movimento, Linda Meleo per rivendicare il progetto: "Ci siamo messi al lavoro e abbiamo preparato progetti e ottenuto dal governo un finanziamento per 425 milioni di euro, per il tramite dei fondi per il trasporto rapido di massa”, spiega Meleo. “Risorse che sono tardate ad arrivare a causa di un ricorso sulla ripartizione dei fondi statali a livello nazionale, promosso dalla Regione Veneto ,e che ha bloccato per molto tempo la distribuzione dei finanziamenti a tutte le città italiane. Risolta questa questione, firmata la convenzione e ottenuti questi finanziamenti, abbiamo preparato le gare pubbliche. I lavori che stanno partendo, o che sono già partiti, sono proprio i frutti di questo processo”.

Sciopero del trasporto pubblico l'8 marzo

Mentre Pd e M5S proseguono il loro botta e risposta i pendolari romani si trovano ad affrontare un nuovo ostacolo all'orizzonte: martedì 8 marzo ci sarà uno sciopero di 24 ore del trasporto pubblico. Ad aderire allo sciopero i sindacati Cobas, Cub e Usb. L'iniziativa sindacale interesserà tutta la rete Atac quindi a rischio saranno bus, metro e ferrovie, oltre alle linee periferiche gestite dalla Roma Tpl.

Codacons: "Rimborsare i pendolari"

Dopo i nuovi disagi che hanno interessato la linea B della metropolitana capitolina, il Codacons presenta un esposto alla procura della Repubblica di Roma chiedendo di aprire una indagine sui continui guasti tecnici che da giorni si stanno verificando sulla rete. "La situazione della metro B e B1 rappresenta ormai un calvario quotidiano per gli utenti della capitale - afferma il presidente Carlo Rienzi - Oggi spunta la pista del sabotaggio, ma è evidente che le criticità della rete si trascinano da anni attraverso disservizi e guasti continui. Per questo abbiamo presentato oggi un esposto alla magistratura, affinchè apra una indagine volta ad accertare le responsabilità dei disservizi che si verificano di continuo sulle linee B e B1 alla luce della possibile fattispecie di interruzione di pubblico servizio". Ma non è tutto. Per il Codacons, oltre al profilo penale, si apre anche una questione civilistica legata agli abbonamenti acquistati dagli utenti. "I passeggeri che utilizzano la rete metropolitana versano soldi all'Atac per l'acquisto di biglietti e abbonamenti in cambio di una prestazione, quella del trasporto metropolitano, che viene resa oggi solo parzialmente e in modo discontinuo - spiega Rienzi - Una circostanza che motiva il diritto dei consumatori ad ottenere il rimborso di parte degli abbonamenti per i servizi non goduti. Per tale motivo chiediamo al sindaco Gualtieri e all'Atac di disporre indennizzi automatici in favore degli utenti coinvolti nei disagi degli ultimi giorni, prolungando il periodo di validità degli abbonamenti metrebus acquistati dai viaggiatori".