Roma
Metro B, il Municipio IX boccia la mozione sul prolungamento a Castel di Leva
Bocciata nel consiglio del Municipio IX di Roma la mozione per il prolungamento della metro B da Laurentina a Castel di Leva
Bocciata nel consiglio del Municipio IX di Roma la mozione per il prolungamento della metro B da Laurentina a Castel di Leva.
Una scelta che ha visto la maggioranza seguire le indicazioni di Fratelli d'Italia.
Ira della Lista Raggi
"Quanto accaduto nel Municipio IX ha del clamoroso. La maggioranza si fa letteralmente 'ammaliare' da FDI e boccia l’atto di avvio di studio del prolungamento della metro B da Laurentina sino a Castel di Leva che avrebbe garantito l’avvio di un percorso indispensabile per consentire il diritto della mobilità dei cittadini''. Lo dichiarano, in una nota, il capogruppo della Lista Civica Virginia Raggi in Campidoglio Antonio De Santis e la capogruppo della Lista Civica Virginia Raggi in Municipio IX Carla Canale.
"Scelta sbagliata"
''In questo modo, il Pd municipale non solo decide intenzionalmente di ostacolare un'opera fondamentale in un quadrante - Ardeatina Cecchignola Laurentina - in forte sofferenza per la grossa quantità di edificazione in corso di realizzazione, per le compensazioni di Tor Marancia e per la mancanza di infrastrutture di mobilità pubblica, ma tradisce di fatto il sindaco Gualtieri e la maggioranza capitolina del Partito Democratico che, con propria deliberazione, aveva approvato la realizzazione dell'infrastruttura".
"Penalizzati i cittadini"
"Una decisione che penalizzerà fortemente il diritto alla mobilità dei cittadini, elemento cardine su cui si misura la vivibilità dei luoghi, siano essi il centro che le periferie della città e la cui tutela consente di ridurre drasticamente le diseguaglianze esistenti tra i territori della stessa città e di uno stesso Municipio. Davvero una occasione persa per avviare finalmente un percorso indispensabile di mobilità pubblica da realizzare per i cittadini del quadrante Cecchignola-Ardeatina- Laurentina. Dal canto nostro, ritenendo l’atto valido, noi avevamo deciso di sottoscriverlo e votarlo", concludono gli ex grillini