Roma
Metro C, il grande inganno. Guido Improta: "Non mi piace"
Il bluff della Metro C, l'Atac che vede uno spiraglio dal tunnel della crisi e poi il sogno del sindaco del tram dei Fori Imperiali; il no secco al prolungamento della Roma-Lido sino a Tor di Valle a servizio del futuro stadio della Roma. E il solito tormentone dei tassisiti e dell'eterno conflitto con il vento di liberalizzazione, la paura corporativa e l'incubo dei noleggiatori. C'è spazio anche per la bicimania che non lo vede proprio in sintonia col chirurgo ciclista. Anzi.
Guido Improta, uomo solido nel sistema leggero della giunta Marino, sceglie la platea della Festa del Cuore di Alfio Marchini al laghetto dell'Eur per affrontare la sequenza di di domane poste da affaritaliani.it e dalla platea. Si parte con la linea C, per la quale annuncia non molto orgoglioso l'apertura delle prossime 6 stazioni. Improta è chiaro: "Non c'è nulla del progetto che mi convince: dal meccanismo finanziario che vede lo Stato erogare soldi e la responsabilità ricadere sul Comune, sino all'assurdità di aver iniziato a costruire nella parte più facile del tracciato, quella in cui c'era già una ferrovia. Se fosse stato per me - dice con durezza - sarei partito da San Giovanni per andare a piazzale Clodio... invece".
Sui numeri che si abbatte il giudizio dell'assessore: "C'è qualcosa che non funziona nel progetto. E' stata realizzata una linea che doveva trasportare 12 mila passeggeri l'ora invece ne abbiamo 12 mila al giorno". Ed è chiaro il flop anche e soprattutto di fronte alla massa di denaro che ha ingurgitato il cantiere.
Sull'Atac Improta ha un accenno di sorriso, soprattutto ora che vede allontanarsi lo spettro di dover accompagnare l'ad Broggi in Tribunale con i libri contabili per il fallimento: "Dopo due anni finalmente il cash flow dell'azienda è positivo e ciò significa che non abbiamo più la crisi di liquidità e che ci sono i soldi per gli stipendi".
Ma è sulla "vision" di come dovrebbe muoversi la città che Guido Improta manifesta la sua indipendenza dal sindaco. Fori Imperiali a parte, annuncia l'idea di una linea di tram per collegare la zona nord, "anche se il sindaco preferirebbe un tram archeologico nella zona dei Fori". Sullo stadio un accenno di scontro: "Quando ho visto il progetto con tanto di prolungamento della linea B a Tor di Valle e quindi allo stadio ho subito detto di no. Se si deve lavorare su un'infrastruttura quella è la Roma-Lido anche se la Regione deve decidere a fine anno se rinnovare il contratto di servizio con Atac, oppure inglobarla nella futura società reginonale di gomma e ferro. Deciederanno loro".
Capitolo taxi e ncc. Come tutti i suoi predecessori, la conflittualità con la categoria non manca. Assente il leder del 3570 Loreno Bittarelli, Improta ha detto chiaramente alle sigle indacali e alle centrali presenti che la sperimentazione di autogestione volontaria dei turni non deve far paura, come tutti i cambiamenti. Poi ha preso l'imepegno di mediare con Enac, Adr e Comune di Fiumicino per verificare i problemi storic idell'aeroporto.
Il nodo delle corsie preferenziali. Alla domanda del cronista di Affaroitaliani.ti su quante corsie protette nuove sono state realizzate nel corso degli ultimi due anni, ha confessato con coraggio: "Zero".
Infine la bicimania. Alla domanda se Marino proseguirà con la campagna da ciclista, Improta ha detto chiaramente: "La bici è utilizzabile incerte condizioni, io ho paura quando vedo le persone sulla Cristoforo Colombo che mettono a rischio la loro vita".