Roma
Metro C, truffa da 30 mln allo Stato: l'inchiesta rischia la prescrizione
Una nuova inchiesta coinvolge la costruzione della Metro C: l'associazione d'impresa temporanea nel 2015 avrebbe ricevuto indebitamente 30 mln
La metro C torna ancora una volta sotto la lente d'ingrandimento degli inquirenti: questa volta l'inchiesta riguarda una presunta truffa da 30 milioni di denaro pubblico risalente al 2015. L'inchiesta tuttavia rischia di finire in prescrizione.
Infatti la prima udienza davanti al Gup Francesco Patrone è stata fissata per il 25 settembre, ma proprio in quel periodo potrebbe scattare la prescrizione.
Il pm Erminio Amelio parla di truffa aggravata ai danni dello Stato. Amelio ha chiesto il rinvio a giudizio dei gli allora vertici della società temporanea d'impresa "Metro C" che, secondo le accuse, avrebbero ricevuto indebitamente la somma di 30 milioni di euro da parte della stazione appaltante Roma Metropolitane.
I fatti attribuiti dall'accusa
Come riferito dal quotidiano Repubblica, secondo le accuse nel 2015 “Metro C” avrebbe incassato da Roma Metropolitane un importo maggiore di quello previsto dai contratti per gli “oneri della sicurezza”. Secondo gli inquirenti per ricevere questo denaro in più, “Metro C” avrebbe modificato alcune percentuali nei documenti, traendo in inganno la stazione appaltante. Tutti gli coloro che al tempo erano i vertici di “Metro C” sarebbero coinvolti in questo raggiro ai danni dello Stato, secondo il pm, perché avrebbero, si legge nelle carte dell'accusa avrebbero “modificato le modalità di calcolo previste dal progetto, determinando una duplicazione dei costi della sicurezza speciale”.