Roma

Mezzo milione senza soldi per le medicine. Cresce la richiesta di medicinali in dono

"I poveri molto spesso sono costretti a rinunciare alla salute". Questo l'allarme lanciato dal Banco Farmaceutico durante la presentazione del "Rapporto 2015, donare per curare", a cura dell'osservatorio sulla donazione dei farmaci e presentato presso la sede dell'Aifa, l'Agenzia Italiana del Farmaco. Lo studio è sostenuto da Mediolanum Farmaceutici e svolto in collaborazione con un comitato scientifico composto da: ACLI, Caritas Italiana, Ufficio per la Pastorale della Salute della C.E.I. e dall'U.N.I.T.A.L.S.I.(Unione Nazionale Italiana Trasporto Ammalati a Lourdes e Santuari Internazionali).
Cresce in Italia il bisogno di farmaci per i cittadini che non sono più in grado di acquistarli. Nel 2015, infatti, è aumentata del 6,4% la richiesta di farmaci da parte degli enti caritativi sostenuti dal Banco Farmaceutico che ogni giorno aiutano anziani, famiglie ed immigrati in difficoltà. Rispetto alla scorso anno rimane invariato il numero complessivo di persone (405.423) che non possono acquistare un farmaco ma aumenta la domanda di medicinali. Si è passati da 818 mila confezioni di medicinali richiesti dagli enti nel 2914 alle 870.352 del 2015 (+6,4%) .
Cambia inoltre la composizione: cresce, infatti, il numero di italiani in difficoltà 182.400 contro i 179 mila dell’anno passato (+1,9%), anche se gli stranieri restano maggioritari 222.982 (55%) contro i 230 mila dell’anno passato. In particolare tra gli italiani sono gli adulti tra i 18 e i 64 anni i maggiori beneficiari dei farmaci (58,2%), seguiti dagli over 65 (23,6%) e dai minori da 0 a 17 anni (18,2%). Andando ad analizzare il bisogno di farmaci su base regionale, si riscontra la maggior richiesta di medicinali in Lombardia(18,9%), Veneto (11,1%), Emilia Romagna(11,1%), Sicilia (9,1%) e Lazio (8,4%).
La nostra analisi – dichiara Paolo Gradnik, presidente del Banco Farmaceutico - sulla povertà sanitaria in Italia evidenzia come, nonostante alcuni segnali di ripresa economica, nel nostro paese prevalga ancora nelle famiglie la tendenza a spendere meno per le cure mediche e sia ancora consistente il numero di poveri che per le difficoltà rinuncia ad acquistare i farmaci necessari".
"In questo contesto - ha proseguito Grangik - risulta fondamentale il lavoro del Banco Farmaceutico per permettere a tutti l’accesso ai farmaci. Ma il nostro contributo non sarebbe possibile senza la grande rete di solidarietà che vede cittadini, farmacisti, volontari ed enti uniti insieme per aiutare gli ultimi della nostra società. Per far crescere il numero donatori - ha concluso il Presidente di Banco Farmaceutico - è però fondamentale far conoscere a tutti che esiste una povertà farmaceutica".