“Mi gioco lo stipendio e la casa”. Romani pazzi l'azzardo. L'indagine Iss
Indagine Iss, Monopoli e Dogane: nel centro Italia si scommette di più. Un milione e mezzo di persone a rischio follia
Diciotto milioni di italiani almeno una volta hanno giocato d'azzardo e tra loro c'è un milione di persone definite “patologiche”. E la percentuale più alta di “giocatori incalliti” è nel centro Italia dove si concentra il 43 per cento degli scommettitori.
I dati emergono dalla prima indagine epidemiologica sul gioco d'azzardo, realizzata dall'Istituto superiore di sanità nell'ambito dell'accordo scientifico con l'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.
Lo studio, presentato a Roma, ha coinvolto un campione di 12.007 adulti, rappresentativo della popolazione residente in Italia. Secondo il report si gioca d'azzardo sopratutto tra i 40 e i 64 anni. Si inizia a giocare tra i 18 e i 25 anni (51,8%) e tra i 26 e i 35 (18,4%), più raramente si comincia dopo i 46 anni (7,4%). La passione per l'azzardo coinvolge più gli uomini (uno su 2) che le donne (uno su 3).
Già da un anno è attivo all'Iss il Centro nazionale dipendenze e doping, con il numero verde 800.558822 per aiutare e orientare le persone con problemi legati al gioco d'azzardo e i loro familiari.
"Dall'indagine è emerso che 18 milioni di italiani adulti hanno giocato d'azzardo almeno una volta nell'ultimo anno - ha sottolineato Roberta Pacifici, direttore del Centro dipendenze e doping - 13 milioni giocano in modo 'sociale', 2 milioni presentano un profilo a basso rischio e un milione e 400 mila persone presentano un rischio moderato. Un milione e mezzo sono giocatori problematici - ha precisato l'esperta - cioè coloro che faticano a gestire il tempo da dedicare al gioco, a controllare la spesa, alterando inoltre i comportamenti sociali e familiari".
La prevalenza di giocatori d'azzardo, rispetto alla media nazionale di 36,4%, è maggiore al Centro Italia (42,7%). Seguono i residenti nel Nord Ovest (39,3%), delle Isole (35,8%), del Sud (33,8%) e del Nord Est (29,3%).
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