Roma
Michelangelo si vede con le mani: percorso tattile per la tomba di Giulio II
Per la prima volta un'opera monumentale del Buonarroti resa accessibile per i ciechi
La Soprintendenza Speciale di Roma ha realizzato un percorso visivo-tattile dedicato alla Tomba di Giulio II, all'interno della Basilica di San Pietro in Vincoli, nell'ambito dell'Anno del Patrimonio Culturale Europeo 2018.
Per la prima volta un'opera monumentale di Michelangelo è resa accessibile ai ciechi e agli ipovedenti nel luogo stesso dove si trova. Il progetto si inserisce nelle iniziative della Soprintendenza per rendere accessibile a tutti il patrimonio artistico, in linea con gli obiettivi dell'Unione Europea, ossia "attraverso l'eliminazione delle barriere sociali, culturali e fisiche, tenendo conto delle persone con particolari esigenze".
Per motivi di conservazione e sicurezza, la tomba di Papa Giulio II è protetta da una piccola cancellata che, unitamente alle grandi dimensioni del monumento, rende impossibile la fruizione alle persone con disabilità visiva. Per superare queste barriere, è stato realizzato un percorso visivo-tattile composto da plastici e modelli in scala, abbinati a pannelli esplicativi e a un codice QR che rende disponibili contenuti audio. I plastici e i modelli sono realizzati in resina, materiale che consente di produrre oggetti resistenti e gradevoli alla vista, e pensati per un utilizzo non solo tattile per ciechi e ipovedenti, ma con lo scopo di raggiungere ogni tipo di visitatore, con finalità divulgativa e formativa.
Per la prima volta, competenze utilizzate in passato sui beni archeologici della Soprintendenza Speciale di Roma per dare piena accessibilità a siti e musei sono state applicate a un ambito storico-artistico.
Il lavoro di ideazione e progettazione dell'allestimento è stato curato da professionisti nel settore dell'accessibilità museale, in uno spirito di collaborazione tra pubbliche istituzioni: coordinati dal responsabile del Servizio Educativo della Soprintendenza, Tiziana Ceccarini, hanno collaborato il Museo Statale Tattile Omero di Ancona, partner del progetto, e l'università “La Sapienza” di Roma.