Roma

Migranti, rom e gay in marcia su Roma. Pride 2019 nel segno della rivoluzione

Roma Pride, 50 anni dopo i moti di Stonewall. Edizione 2019 nel segno della rivoluzione

Migranti, rom e gay uniti in marcia sulla Capitale. Roma Pride 2019, l'edizione a 50 anni dai moti di Stonewall la manifestazione diventa rivoluzione.

 

Non solo orgoglio e sfilate arcobaleno, la comunità Lgbt arricchiesce la nuova edizione del Pride con un manifesto politico "rivoluzionario".  Sabato 8 giugno l'evento tutto romano, nel ricordo dei soprusi e delle violenza delle prima ribellione Lgbt del 1969, a New York, ma anche delle conquiste che hanno dato il via la movimento dei Pride italiani.

"Sappiamo da dove veniamo, sappiamo cosa vogliamo. Sogniamo una società diversa, libera e laica, un mondo nuovo e possibile. Siamo ovunque - si legge nel documento politico - Siamo persone lesbiche, gay, bisessuali, trans, queer, intersessuali, asessuali, non binarie, genderfluid, drag queen e drag king, siamo tutte le favolose identità di una comunità variegata. Siamo persone non bianche, sierocoinvolte, povere, persone con disabilità, sex worker, migranti, rom, sinti e caminanti. Vogliamo tutto, pretendiamo l’impossibile e lotteremo per ottenerlo. Sappiamo che la lotta per la libertà di essere ciò che vogliamo è una lotta collettiva".

E ancora: "Siamo al fianco di tutte le persone oppresse, emarginate e discriminate per cambiare un sistema politico ed economico che punta a dividerci e a metterci gli uni contro gli altri. Siamo parte del movimento femminista, per un mondo senza prevaricazione e violenza maschile. Siamo trans-femministe, perché i nostri corpi sono tutti giusti e vanno tutelati, i tentativi di patologizzarli e inscatolarli in categorie predefinite no. Siamo antifasciste, perché il nemico cambia volto ma non il suo bersaglio: noi .La nostra idea di società non ha muri né confini e si fonda sulla libertà di movimento per chiunque. Crediamo nella cooperazione, nel pacifismo, nella solidarietà tra popoli e persone. La politica è partecipazione dal basso. Attraverso un’alleanza tra tutte le persone escluse vogliamo costruire comunità egualitarie e solidali in cui nessuna persona venga lasciata indietro".