Roma
Minacce e botte a bimbi della scuola materna: maestra incastrata da telecamere
Confessione choc di un'alunna: “La maestra mi picchia, tira i pizzichi ai compagni”
Minacce, insulti e violenza fisica contro bambini della scuola materna, anche su un bimbo disabile. Sospesa la maestra di una scuola materna, inchiodata dalle testimonianze dei bambini e dalle immagini delle telecamere.
È accaduto a Tarquinia, dove le indagini sono scattate dopo le segnalazioni di alcuni genitori preoccupati. Molti bambini dell'istituto avevano infatti iniziato a mostrare comportamenti sospetti, dimostrandosi spesso e volentieri terrorizzati all'idea di dover andare a scuola. Tra questi il caso di una bambina che, sempre felice di andare a scuola, ha cominciato a rifiutarsi, affermando che “la maestra mi picchia, tira i pizzichi ai compagni”. La piccola si mostrava spaventata perfino nel colorare i disegni fuori dei bordi perché, raccontava, “se cadono i colori la maestra mi picchia”. La bambina era divenuta inoltre violenta, ed aveva continui incubi notturni.
Tutti i genitori riferivano lo stato di crescente ansia di cui erano vittime i bambini dopo un paio di mesi dall’inizio della scuola. Alle segnalazioni si era poi aggiunta la denuncia del dirigente scolastico cui si erano rivolti altri genitori, preoccupati da comportamenti simili dei propri figli. Le intercettazioni ambientali e le videoriprese disposte dall'Autorità Giudiziaria di Civitavecchia hanno così permesso di confermare come la maestra facesse uso di violenza fisicca e psicologica nei confronti dei piccoli alunni. Durante la giornata scolastica l’insegnante adottava un linguaggio intriso di minacce verbali ed ingiurie, usando violenza fisica (presa per le orecchie, schiaffi, strattoni) nei confronti di alcuni bambini e bambine, anche nei confronti di un bambino diversamente abile.
Le telecamere inoltre documentavano come durante le ore di lezione, l’insegnante maltrattava gli alunni di tre/quattro anni a lei affidati infliggendo punizioni umilianti per futili motivi. Ad esempio la costrizione a rimanere da soli in aula a finire di mangiare nonostante il rifiuto, l’uso di frasi umilianti ed offensive, colpi e schiaffi alle gambe, strattoni, tirate di orecchie, urla e rimproveri tali da provocare spavento e pianto. I finanzieri del Comando Provinciale di Viterbo hanno così disposto la misura cautelare interdittiva della sospensione dall’esercizio dell’attività di insegnante nei confronti della maestra, ponendo fine immediata alle condotte illecite nei confronti dei piccoli.