Roma

Minacce di morte alla Raggi: i Cinque Stelle mistificano il dramma lavoro

il manichino vestito da operatore ecologico ha scatenato la bagarre e la propaganda

di Cristina Grancio *

La scorsa settimana si è assistito alla narrazione, per mano di esponenti Cinque Stelle, di una sindaca minacciata di morte, facendo di tale parole uno strumento di gestione politica. Si è assistito ad una mistificazione della realtà, strumento utilizzato consapevolmente in altre latitudini ed in altri tempi, nel caso di specie si è trattato sicuramente di una distrazione che però purtroppo non mi risulta essere stata rivendicata come tale.

Martedì scorso l’ex ministro degli interni Di Maio e vari parlamentari del movimento Cinque Stelle prendevano al balzo un imbarazzante svista della stampa che vedeva la rappresentazione della Raggi in un manichino con una parrucca bionda, vestito da operatore ecologico notturno  ed un cappio al collo.

Di fatto secondo questa ardita interpretazione la Raggi sarebbe stata minacciata di morte dai lavoratori delle utenze non domestiche che, nell’ultimo anno e mezzo, sono stati devastati dalle politiche del Campidoglio. Quel giorno, i predetti lavoratori si trovavano insieme ad altri lavoratori e ai rappresentanti delle sigle sindacali, a manifestare per la loro situazione drammatica che li vede, loro sì col cappio al collo a causa delle incertezze del futuro lavorativo.

Sappiamo perfettamente che la mancanza di lavoro ha portato uomini a suicidarsi, di questi casi ne abbiamo visti tanti e purtroppo, il messaggio che volevano comunicare era quello di vite, le loro, quelle dei lavoratori sull’orlo del suicidio; senza ombra di fraintendimento - visto che ero presente e lo posso testimoniare - questo era ciò che voleva rappresentare quel manichino.

La strumentalizzazione dei lavoratori da parte di personaggi come Di Maio che senza preoccuparsi di verificare la veridicità di una notizia così diffusa, che sarebbe avvenuta ai danni dei lavoratori stessi , è stata esternata in un post dello stesso ministro, ove scriveva:“manifestare è un diritto, ma minacciare un sindaco esibendo un manichino con la corda al collo va ben oltre. Mi auguro che tutte le forze politiche prendono le distanze da quel che è accaduto”. 

Le distanze, è vero vanno prese, ma da chi, ci auguriamo solo con distrazione e leggerezza, racconta realtà gravissime, ma che non esistono, sordi alle rimostranze di quei lavoratori che si sono visti strumentalizzati per coprire chi sta solo collezionando un insuccesso dietro l’altro.

* Cristina Grancio, consigliere DemA Gruppo Misto