Roma

Mokbel, super processo alla Roma 'nera'. Truffa e delitto, scia di soldi e sangue

Avrà quattro imputati il processo per la morte di Silvio Fanella, il broker ritenuto il 'cassiere' dell'imprenditore napoletano Gennaro Mokbel, ucciso durante un tentativo di rapimento nel luglio 2014 in un appartamento nella zona di via Camilluccia a Roma. Davanti ai giudici della I Corte d'assise arrivava per l'ammissione delle prove il processo che vede Manlio Denaro, Gabriele Donnini e Italo Carlo Casoli imputati di concorso in tentato sequestro di persona e omicidio.

Il pubblico ministero Paolo Ielo ha chiesto preliminarmente un rinvio al prossimo 5 ottobre, quando è stato nel frattempo fissato il processo per Emanuele Macchi di Cellere, l'ex N.A.R. coinvolto nella stessa vicenda e per i medesimi reati, fermato nel sud della Francia dalla Squadra Mobile di Roma nel settembre 2014 dopo un periodo di latitanza. Intanto si è appreso che a fine settembre è stata fissata l'udienza preliminare per Giovanni Battista Ceniti, un altro degli accusati della morte di Fanella, che ha chiesto di essere giudicato col rito abbreviato. Nei suoi confronti, nel giugno scorso, la Corte d'assise dichiarò nullo il decreto di giudizio immediato, rimandando gli atti al gip per l'emissione di un nuovo atto processuale. Silvio Fanella, fu ucciso con un colpo d'arma da fuoco al petto da un commando di finti finanzieri che tentò di sequestrarlo.
Tra i possibili obiettivi dei killer, secondo gli investigatori, il 'tesorò della truffa Telecom-Sparkle, ritrovato in parte pochi giorni dopo il delitto in un vano nascosto della villa in campagna del broker. Si trattava di denaro, orologi di pregio e diamanti. Per questi stessi fatti, altre due persone, Egidio Giuliani e Giuseppe La Rosa, sono state giudicate con rito abbreviato e condannate a vent'anni di carcere.