Molestie al liceo Tasso, sms hot: il professore ora rischia il processo
Interrogato, Gracceva si è avvalso della facoltà di non rispondere
Il professore del liceo Tasso di Roma accusato di molestie da 4 sue studentesse rischia il processo per gli sms hot e le battute sessiste alle alunne.
Convocato dal pm Francesca Passaniti, Maurizio Gracceva si è avvalso della facoltà di non rispondere. Nella mattina di venerdì gli è stato notificato l'atto di chiusura delle indagini, che prelude la richiesta di rinvio a giudizio.
Il professore di storia e filosofia è arrivato a piazzale Clodio poco prima delle 11 insieme al suo avvocato, Carmelo Pirrone.
Al momento Gracceva è sospeso dall'insegnamento fino alla fine dell'anno scolastico, ma la vicenda degli sms a sfondo sessuale rischia di costargli ancora più caro. L'uomo, dopo le prime accuse, aveva risposto pubblicamente affermando che i messaggi mandati alle alunne, pur avendo contenuto sessuale, non erano avance. Le studentesse, però, la pensano diversamente. La prima a denunciarlo, infatti, ha trovato il coraggio di parlare pubblicamente delle molestie quando si è resa conto che i suoi rifiuti al professore stavano andando ad influire sulla sua media scolastica. Secondo la ragazza, si sarebbe quindi trattato di un ricatto sessuale e non si semplici sms goliardici.
Gracceva non solo aveva affermato durante un'intervista di aver scritto alle ragazze solamente dopo le loro sollecitazioni, ma una volta sospeso dal suo ruolo aveva dichiarato stizzito che: “...una cattedra non capita così per caso, è conseguenza di concorsi vinti, un diritto che resta inalienabile, che non può essere cancellato da qualche frase d’effetto detta da Tizio e Caio”.