Roma

Monopattini, Centrodestra contro Patanè: “Scippa i nostri suggerimenti”

Marco di Stefano, Lavinia Mennuni e Siomnetta Matone attaccano l’assessore alla Mobilità

Il Centrodestra contro Patanè. Marco di Stefano, consigliere di UdC - Forza Italia, Lavinia Mennuni, consigliera di Fratelli d’Italia e Siomnetta Matone, Lega, attaccano l’assessore alla Mobilità sui monopattini, colpevole di aver rubato le loro idee.

“Oramai spesso accade che i consiglieri di Roma Capitale vengano a sapere delle iniziative della Giunta direttamente dai giornali, come nel caso delle nuove linee guida per regolamentare l’uso selvaggio dei monopattini nella nostra città", incalzano i consiglieri capitolini, membri d'opposizione della Commissione Mobilità di Roma. "Abbiamo scoperto così che molte delle nuove regole, come l’uso della targa e la delimitazione di aree di sosta specifiche per i monopattini, sono le medesime proposte dalle opposizioni in numerose commissioni svoltesi nei mesi scorsi”.

Per il trio: “Ciò che dispiace, ma che purtroppo è divenuta consuetudine è che l’assessore Patanè, dopo aver scippato le nostre idee e proposte, non ha avuto neanche il buon gusto di presentare in Commissione prima che alla stampa quanto votato in Giunta, comportamento che dovrebbe rientrare tra i normali rapporti istituzionali tra Giunta e Assemblea Capitolina”.

“Oramai - aggiungono - assistiamo a una continua e delirante sfida tra assessori in preda a crisi di megalomania, che si contendono il ruolo del più bravo sui giornali” incalzano i consiglieri dell’opposizione". Di Stefano, Menuni e Matone però aspettano l'assessore al varco. “Vogliamo però ricordare all’assessore Patanè che questo è solo il primo passo per la risoluzione della problematica dei monopattini, il resto sarà costretto suo malgrado, come previsto dal Regolamento, a venirlo a discutere in Commissione e poi in Assemblea Capitolina; in quella sede avremo molto tempo per dargli ulteriori consigli, di cui sicuramente l’assessore avrà bisogno, troppo preso come è dall’apparire più che dall’essere risolutivo dei problemi della città, come d’altronde stanno notando i fruitori del trasporto pubblico romano”.