Roma
Montecassino, scandalo all’abbazia. Sequestrati 500 mila euro all'ex abate
Erano i soldi della carità e sarebbero dovuti servire per i poveri e per mantenere i costi dell'Abbazia di Montecassino. Invece, don Pietro Vittorelli ora abate emerito ma sino al 2012 al vertice di quella che può essere definita una delle abbazie benedettine più conosciute al mondo, se li sarebbe divisi insieme al fratello.
L'accusa arriva dalla Procura di Roma, precisamente da piemme Francesco Marinaro che ha chiesto e ottenuto dal Gip del Tribunale di Roma, Wilma Passamonti il "sequestro per equivalente" di 500 mila euro che sarebbero stato prelevati dai conti dell'abbazia e gestiti dal prelato in associazione col fratello. Così di buonora la Guardia di Finanza (Nucleo speciale di polizia valutaria) ha notificato all'ex plenipotenziario di Cassino il sequestro. Gli importi sottratti, sempre secondo l'accusa, sarebbero stati riciclati in varie tranche attraverso passaggi su vari conti correnti gestiti dal fratello, intermediario finanziario, per poi tornare nella disponibilità del prelato.
L'abate don Pietro Vittorelli era stato ricoverato nel giugno 2012 all'ospedale Gemelli per una crisi cardiaca. Nel 2013 si era dimesso come Papa Bendetto XVI dall'incarico "a vita" per motivi di salute direttamente nelle mani di Papa Francesco. Era in carica dal 25 ottobre del 2007