Roma

Monterotondo, spara al ladro: fermati i complici. Andrea Pulone resta indagato

Fermati i complici del tentato furto a Monterotondo. Pulone resta indagato per eccesso di legittima difesa

Spara al ladro in casa: fermati dai carabinieri i tre complici del 16 ferito

Sono stati fermati dai carabinieri i tre complici del 16enne albanese ferito da un colpo di pistola da Andrea Pulone il 26 aprile scorso. Pulone resta ancora indagato per eccesso di legittima difesa.

I Carabinieri della Compagnia di Monterotondo, diretti dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Tivoli, hanno proceduto nella serata del 3 maggio al fermo di indiziato di delitto di 3 persone ritenute corree del 16enne P.E., ferito in occasione del furto tentato all’interno di una villetta del centro di Monterotondo lo scorso 26 aprile.

I militari sono riusciti ad individuare e rintracciare le tre persone al termine di un’articolata attività di indagine, svolta sotto la costante direzione del Sostituto Procuratore della Repubblica titolare del procedimento: analisi di tabulati di traffico telefonico, “pattugliamento” dell’area sud di Roma, immagini del sistema di videosorveglianza del Policlinico “A. Gemelli” di Roma, dove le tre persone hanno lasciato il complice ferito prima di darsi alla fuga.

Spara al ladro in casa: determinante il ritrovamento dell'auto

Nelle indagini è stato di particolare aiuto l’immediato ritrovamento, da parte dei Carabinieri, in zona Borghesiana, della Fiat Tipo SW con cui i 4 si erano allontanati da Monterotondo, dopo che il delitto non era andato a buon fine a seguito della reazione a mano armato del proprietario dell’abitazione, il quale, scoperti i ladri nel salone, aveva esploso alcuni colpi di pistola, di cui uno aveva attinto P.E.

Nella circostanza, i Carabinieri, avendo raccolto precisi indizi di responsabilità in merito all’evento della sera del 26 aprile, hanno bloccato a Morena di Ciampino un cittadino romeno 34enne M.V. (che risulta avere riportato numerose condanne irrevocabili per reati contro il patrimonio, nonché ricercato per il reato di evasione dagli arresti domiciliari dallo scorso giugno) ritenuto colui che guidava la Fiat Tipo SW e un 19enne, cittadino serbo (nato in Italia) R.Z. (con precedenti specifici anche in corso di accertamento), intenti entrambi a noleggiare un’autovettura al fine di allontanarsi da Roma. Successivamente grazie agli elementi investigativi raccolti, i Carabinieri sono riusciti a rintracciare in località Borghesiana anche il quarto indagato N.R., un 16enne con numerosi precedenti specifici.

Spara al ladro in casa: i tre fermati ammettono le loro colpe

I tre fermati, interrogati dal Pubblico Ministero della Procura di Tivoli, titolare delle indagini, hanno ammesso di essere gli autori del tentato furto. I due maggiorenni sono stati condotti nel carcere di Roma Rebibbia, con udienza di convalida del GIP del Tribunale di Tivoli fissata alle ore 10 di lunedì, mentre il minore è stato accompagnato presso il centro di prima accoglienza di via Virginia Agnelli di Roma a disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Roma.

Il Gip del Tribunale di Tivoli, all’esito dell’udienza di convalida, che ha visto i due fermati confermare la loro responsabilità in ordine al tentato furto, ha disposto la convalida del fermo e la custodia in carcere per entrambi gli indagati per pressanti esigenze cautelari.

“Sono in corso le indagini – fanno sapere i Carabinieri -, con gli approfondimenti medici e tecnici/balistici (questi ultimi che saranno forniti a breve dal RIS di Roma), per accertare l’esatta dinamica degli eventi occorsi all’interno dell’abitazione, ove la vittima del furto Andrea Pulone ha esploso non meno di cinque colpi. L’iscrizione nel Registro degli indagati di Pulone, per eccesso colposo di legittima difesa, costituisce conseguenza del ferimento di uno degli autori del tentato furto, sia sulla base della legge oggi vigente sia, della legge 26 aprile 2019 n. 36, pubblicata sulla G.U. del 3 maggio 2019, che entrerà in vigore il 17 maggio 2019. Le indagini devono verificare la sussistenza dei presupposti della legittima difesa e/o dell’eventuale eccesso colposo e saranno completate nel più breve tempo possibile”.