Roma

Morassut sfida Giachetti, Pd conteso. Slogan anti-Marino: "Rinasce la politica"

La sua campagna politica parte dalla periferia come il precedente inquilino del Campidoglio, ma al "Non è politica è Roma" di Ignazio Marino, alle primarie Pd per scegliere il candidato sindaco di Roma Roberto Morassut oppone la #rinascitadellapolitica. Con l'ex sindaco autoproclamatosi fuori dalla contesa "dem", dal  mercato rionale di Primavalle il deputato del partito democratico lancia la sua sfida nella corsa al Campidoglio al vicepresidente della Camera Roberto Giachetti, candidato dal premier Renzi in persona. "Il mio rapporto con Renzi è positivo. Ci siamo scambiati un messaggio, l'ho informato di questa decisione, peraltro abbastanza sofferta, arrivata dopo parecchi giorni di riflessione. Non sono scelte facili che si possono improvvisare. Renzi mi ha risposto con grande affetto e cordialità, quindi non vedo nessuna possibilità di contrapposizione".

"Con Roberto Giachetti io non ho distanze politiche abissali - ha spiegato Morassut - condividiamo le stesse posizioni. Abbiamo due profili diversi, esperienze diverse e due storie diverse, e questo in qualche maniera un pò conta nel rapporto con le persone. Queste primarie per me sono importanti - ha aggiunto - perché consentiranno a Giachetti di arrivare dove io non posso arrivare, e a me di arrivare dove non può arrivare lui, per sollecitare una partecipazione dei cittadini e degli elettori democratici, che hanno bisogno di credere in una svolta positiva".
"Ho voluto presentare la mia candidatura a Primavalle perché è un quartiere speciale ma anche per dare un segno - ha spiegato Morassut - c'è un tessuto associativo ricco che si fa carico della città in un momento di crisi. La città può ripartire da qui". Nel mercato, ha aggiunto, "c'è uno stand di un'associazione che si chiama Coccinelle, un'associazione di mamme che autotassandosi fa attività di assistenza a bambini disabili o con problemi. È un piccolo esempio di migliaia che esistono a Roma. Purtroppo la politica tende a raccontare altre cose. Non ci dobbiamo dimenticare che a Roma vive un tessuto di grandiose energie che noi dobbiamo cercare di far venire a galla". Presenti, tra gli altri, l'ex presidente dell'Assemblea capitolina Valeria Baglio, e i presidenti del Municipio XIV Valerio Barletta e del IX Andrea Santoro.

IL PROGRAMMA. "Con il governo c'è bisogno di fare il punto su due cose: la prima è ricostruire un potere democratico più efficiente, il vecchio Comune è obsoleto, per questo ho presentato una proposta di legge per trasformare Roma in una Regione autonoma.
"Dal 2010 ha 500 milioni di euro l'anno che vengono integralmente utilizzate per sanare il debito pregresso - ha spiegato - Nemmeno un euro di quei soldi va agli investimenti, ai servizi, alla vita quotidiana dei cittadini. servirà spostare una parte di quelle risorse sugli investimenti nell'ambito della legge di Roma Capitale e abbassare l'aliquota Irpef che è la più alta d'Italia di almeno due decimali dando così un po di fiato alle tasche dei romani e al commercio".