Roma

Morgan scrive ai colleghi musicisti: “Mi avete abbandonato, siete dei cani”

Dopo il caso Schiatti Morgan con uno sfogo in un gruppo whatsapp: ecco cosa ha scritto

Dopo l'intervista al Corriere della Sera, nella quale ha ripercorso tutte le tappe del caso che lo vede coinvolto per diffamazione e stalking nei confronti della ex Angelica Schiatti, Morgan è tornato a parlare da uno degli ultimi gruppi che su Whatsapp lo tiene in collegamento con decine di giornalisti di carta stampata e non.

Ha il tono di una lettera aperta ai suoi colleghi d'arte e si chiude con la preghiera di pubblicarlo senza "la solita cretinata con i titoli di mer*a per fare quattro clic". Morgan firma il testo pubblicato in esclusiva sul magazine MOW, con cui racconta la sofferenza che sta vivendo.

Il messaggio

Nel lungo messaggio, Morgan esprime il suo sconcerto per la mancanza di supporto da parte di quelli con cui ha collaborato e condiviso momenti di amicizia e creatività: "Quindi mi conoscete molto bene, vi siete anche molto bene trovati con me, sapete perfettamente che tipo di persona io sono, perché, per quanto la stampa costruisca un personaggio delirante che fa comodo perché fa Clickbait e sparano una marea di minchiate da anni su di me - che mi causano una vita molestata da una reputazione che non è assolutamente corrispondente alla verità e che mi leva il rispetto per quella che è la mia statura musicale, che voi conoscete benissimo, per quanto i giornali ci ricamino sopra con le loro puttanate, voi lo sapete chi sono e sapete anche che sono una persona sensibile, generosa, empatica, stravagante, bizzarra, fantasiosa". 

Lo sfogo

Nella lettera aperta, Morgan ha denunciato il trattamento subito, lamentando di essere stato escluso dalla vita pubblica, dalla musica e dai concerti a causa di accuse che ancora devono essere giudicate in tribunale: "Mi è stato tolto tutto: la possibilità di suonare, di esibirmi in pubblico, di guadagnare con il mio lavoro. Nessuno capisce che questo è troppo". Morgan ha concluso con parole forti, accusando i suoi colleghi di essere "cani" per averlo lasciato solo in un momento di grande difficoltà, mentre lui lotta contro un sistema che lo ha trattato ingiustamente: "Quando voi state a fare i vostri cazzo di concerti con le vostre merde di canzoni, ricordatevi che state lasciando che io viva come un poveraccio, un povero Cristo infelice."