Roma
Morte Andrea Purgatori, il bluff del giallo d'estate. Chi c'era ai funerali
Per l'ultimo saluto ad Andrea Purgatori, Urbano Cairo, Enrico Mentana, Massimo Giletti, Roberto Saviano, Mogol e il magistrato Nino Di Matteo
Archiviata l'indagine sulla morte di Andrea Purgatori, divenuta un giallo d'estate che ha chiesto un'autopsia per escludere l'errore medico, il giornalista d'inchiesta è stato sepolto con il suo immancabile sigaro.
In piazza del Popolo, Una folla di amici e colleghi ma anche di gente comune che ne apprezzava scritti e programmi tv, è accorsa alla Chiesa degli Artistiper dare l'ultimo saluto ad Andrea Purgatori. Ad accogliere il feretro, portato all'interno da un picchetto dei Vigili del Fuoco ("perché era in una caserma dei Vigili del Fuoco che trascorreva le sue serate all'inizio della carriera in attesa di notizie", ha spiegato il figlio Ludovico), i tre figli - Edoardo, Victoria, e Ludovico - l'ex moglie Nicole Schmitz e la compagna Errica Dall'Ara.
Tv, cinema, amici e tanti fiori
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Tantissimi gli omaggi floreali al giornalista e autore, comprese le corone della Siae e dell'associazione dei famigliari delle vittime di Ustica. E tantissimi gli esponenti del mondo del giornalismo, della tv, del cinema e della società civile: l'editore Urbano Cairo, il direttore di La7 Andrea Salerno (tra coloro che hanno portato una testimonianza anche durante la cerimonia religiosa), il direttore del TgLa7 Enrico Mentana, Roberto Saviano ("Andrea ci ha insegnato che fare il giornalista significa saper scegliere da che parte stare, scegliere la verità con passione, rigore e senza paura", ha detto ai cronisti entrando in chiesa), Diego Bianchi in arte Zoro, Massimo Giletti, Massimo Gramellini, Luca Telese, Francesco Pannofino, Enrico Vanzina, Mogol, Laura Boldrini e il magistrato Nino Di Matteo.
L'omelia di don Walter Insero
Nell'omelia, don Walter Insero, rettore della basilica di Santa Maria in Montesanto, ne ha ricordato l'attività su più fronti, da giornalista, sceneggiatore, conduttore tv, scrittore, "sempre alla ricerca della verità". Durante la celebrazione hanno preso la parola anche i tre figli, commossi, nel ricordarne gli aspetti meno noti e più privati: "il grande cuore", "l'ansia, che era la paura di vedere soffrire le persone che amava", "il carattere burbero, che era un'armatura", "il protagonismo" nella vita professionale che non ha mai sottratto però la sua presenza in famiglia nei momenti decisivi. All'uscita dalla chiesa, un grande, ultimo applauso dei tanti presenti ha accompagnato la partenza del feretro.