Roma
Morte Ciro Esposito, non fu legittima difesa: “De Santis mirò ad altezza uomo”
Depositate le motivazioni della condanna a 16 di De Santis per l'omicidio di Ciro Esposito: non fu legittima difesa
Morte di Ciro Esposito, il tifoso del Napoli ucciso a Roma nel 2014: non fu leggittima difesa. Depositate le motivazioni della condanna a 16 di Daniele De Santis: “Mirò ad altezza d'uomo”.
È da escludersi la legittima difesa per Daniele De Santis, condannato a 16 anni per la morte del tifoso napoletano Ciro Esposito: "da un lato, De Santis aveva provocato la situazione di pericolo" e "dall'altro aveva assunto una reazione non proporzionata all'offesa. Pur potendo puntare l'arma o sparare in aria, non l'aveva fatto e risulta avere esploso colpi ad altezza d'uomo (cinque in rapida successione) dei quali quattro andarono a segno". Così scrive la Cassazione nelle motivazioni della sentenza con cui il 25 settembre scorso ha condannato a 16 anni l'ultrà romanista per l'omicidio del giovane napoletano, a Roma poco prima della finale di Coppa Italia tra Fiorentina-Napoli nel maggio 2014.