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Roma
Morte Desirée: “A San Lorenzo il Comune si è arreso”. Le denuncia di Berdini

Omicidio Desirée, parla l'ex assessore all'Urbanistica della Giunta Raggi, Paolo Berdini, a proposito del palazzo covo di San Lorenzo dove si è consumata la tragedia: “Il Comune non ha mai ingiunto al privato di riprendere i lavori in quello stabile, tantomeno gli ha chiesto di mettere in sicurezza i quartieri. Ormai il privato fa il bello e il cattivo tempo”.

Paolo Berdini, ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta da Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano parla senza mezzi termini: “Tenete conto che a San Lorenzo si può fare qualunque cosa si voglia perché il privato la fa da padrone in questo Paese. Il Comune non ha mai ingiunto al privato di riprendere i lavori, tantomeno ha chiesto al privato di mettere in sicurezza i quartieri, questo dicono i giornali e il Comune non ha smentito. Quando c’ero io del civico 22 non se ne parlava però avevo cominciato a studiare un progetto per riqualificare il quartiere. Come è possibile che le forze dell’ordine che sono brave  e intelligenti non arrestino in massa tutta questa banda di spacciatori. Al Pigneto c’è sempre lo spaccio ma non come 7-8 mesi fa, quindi il deterrente delle forze dell’ordine aiuta. Avrebbero dovuto chiedere al Comune che almeno si mettesse in sicurezza il quartiere. Se poi rompono il lucchetto, il Comune spende altri 12 euro e rimette un altro lucchetto, in questo modo si scoraggiano queste situazioni”.

Sulle dichiarazioni di Veltroni, Berdini è pesantissimo: “Ho letto interviste di Veltroni che dice che c’è stato un contenzioso e si sono bloccati i lavori. Io non capisco perché ormai la parte pubblica di tutte le amministrazioni dello Stato non è più messa delle condizioni di operare, non ingiunge al privato di rimettere in pristino. Ora però i privati fanno il bello e il cattivo tempo. Se mi azzardo a fare un’ingiunzione poi magari mi arriva una denuncia. La proprietà pubblica ha una funzione se svolge un’attività sociale, dobbiamo trovare una formula per tutelare gli interessi di tutti. Le leggi ci sarebbero, però c’è questo sistema farraginoso. Noi stiamo ragionando solo sul problema dell’immigrazione, però dovremmo anche rimettere in sesto un Paese che non ce la fa più. C’è uno scoraggiamento in questa città e in tutto il Paese che fa paura. Non è possibile che lasciamo la città senza illuminazione. Dicono che non ci sono i soldi, ma quando mai? Di soldi pubblici ne spendiamo a fiumi. Roma ha un debito consolidato di 13 miliardi e mezzo e non ha soldi, però è o non è la capitale d’Italia. E se a Londra si spenderà un miliardo di sterline all’anno, a Parigi un miliardo di euro all’anno e noi abbiamo 42 km di tram. E lì ci vuole la forza amministrativa di un sindaco che sa chiedere i soldi non a pioggia, ma per dei progetti. Una forza che la Raggi non ha e per questo me ne sono andato. Sembra che se io ho tutti i poteri monocratici risolvo le questioni urbani. E perché invece non trovare la strada della collaborazione istituzionale al di là del colore politico dell’amministrazione. Chi ha a cuore le amministrazioni pubbliche deve collaborare con tutti”. 

Infine il caso di piazza dei Navigatori, nuova “bomba sociale innescata: “Piazza dei navigatori è uno dei grandi cantieri della Roma abbandonata – ha affermato Berdini-. Dentro uno dei parcheggi già attivati 8 anni fa, la notte c’è l’ira di Dio. Ci sono state ingiunzioni ai proprietari, ma non c’è il deterrente giusto, il Comune deve avere la forza per riprendere in mano la situazione. Sotto le finestre delle persone la notte c’è il balletto dello spaccio e quello della prostituzione”.

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