Roma

Mostra fantasma a Roma: “Il nostro posto nel cosmo, è costata 21 mila euro

Mario R. scrive ai consiglieri di opposizione di Roma Capitale e denuncia una mostra fantasma costata 24 mila euro, Santori: “Danno erariale”

“Caro Comune di Roma, ti scrivo per denunciare una mostra fantasma costata 21 mila euro, più Iva”.

Inizia così la lettera di Mario R. che i consiglieri di opposizione hanno ricevuto nei giorni scorsi. Con toni moderati ed educati chiede che venga fatta luce sulla mostra “Il Racconto della Natura”, organizzata da Sistema delle Biblioteche romane” ma “quasi” sempre chiusa, a meno che non si prenoti per tempo via mail. E l'esposizione scientifica rischia di diventare un caso,

Scrive il signor Mario R: “vi scrivo per segnalare una vicenda che a mio parere è assolutamente meritevole di un approfondimento perché riguarda l'ennesimo caso di cattivo utilizzo del denaro dei cittadini. Lo scorso novembre l'Istituzione Sistema Biblioteche Centri Culturali ha dato vita a una serie di iniziative su temi di divulgazione scientifica dal titolo “Il Racconto della Natura”. All'interno di questo programma era compresa la mostra “Il nostro posto nel cosmo”, realizzata presso la sede di Biblioteche di Roma, in via Aldrovandi, 16.

La passeggiata impossibile nell'universo

Come vedete, sembra molto interessante: una mostra didattica curata dall’astrofisico Amedeo Balbi e l’architetto Ximo Vilabelda che “propongono una piacevole passeggiata nell’universo con le sue proporzioni reali in scala”, destinata in particolare alle scuole secondarie di primo e secondo grado, fino a 16 anni. 

Nei siti si legge anche che l'esposizione, inaugurata il 18 novembre, sarà visitabile fino al 30 giugno 2022 con “orari dal lunedì al venerdì dalle 11 alle 13 previa ricezione mail di conferma”. Ecco, tutto questo in teoria, in pratica la mostra è sempre chiusa con aperture sporadiche su prenotazione. Provate a passare davanti via Aldrovandi 16 e provate a scrivere per prenotare...  quante volte sarà stata aperta da novembre ad oggi? 4? forse 5? Per quante persone? Una ventina?

Naturalmente la mostra è stata pagata profumatamente da Biblioteche di Roma, cioè dal Comune di Roma, cioè dai cittadini romani. È stata pagata attraverso un affidamento diretto che trovate in allegato: euro 21.106 lorde per il servizio di ideazione e allestimento. Proprio un bell'affare per i cittadini... Ora, le domande che si pongono sarebbero tante, ma in particolare: la mostra sta raggiungendo lo scopo prefisso di divulgazione scientifica e di “promuovere e valorizzare il sapere scientifico”? Scopo per il quale erano stati investiti questi 21.000 euro? E, se no, perché il Commissario Straordinario e la Direttrice di Biblioteche di Roma hanno e stanno avallando comunque questa palese (mala) gestione di risorse pubbliche?

Credo che casi come questi – conclude -nel momento in cui tante famiglie stanno attraversando una durissima crisi sia per la pandemia che per l'aumento dei costi energetici, non possano che suscitare una profonda indignazione e vi ringrazio, pertanto, anticipatamente per quanto potrete fare. Cordiali saluti”.

Santori: "Fuori i numeri per valutare l'eventuale danno erariale"

E il primo a rispondere all'appello è stato Fabrizio Santori, consigliere eletto nella iste della Lega: “Come primo atto ho reperito la delibera di affidamento diretto com il quale è stata finanziata questa mostra. Il secondo sarà quello di chiedere ufficialmente il numero dei visitatori che ci sono stati sino ad oggi e poi valutare se oltre alla beffa culturale si siano anche le condizioni per un danno erariale”.