Roma

Movida fuorilegge, Roma come in tempo di guerra: coprifuoco dalle 24 alle 5

Anche a Roma e in tutta la regione scatta dal 23 il coprifuoco serale. Zingaretti firma l'ordinanza che dichiara l'emergenza

Nicola Zingaretti passerà alla storia come il primo ad aver dichiarato il coprifuoco a Roma dopo la seconda Guerra Mondiale. E' l'effetto Coronavirus che scrive una delle pagine più tristi della storia della città, salvata dai bombardamento ma non dal virus.

Troppo anche per Roma che al primo round della pandemia se l'era cavata con il lockdown nazionale e che ora insegue per numero di contagi le regioni più in difficoltà e segue la nuova strategia di chiudere con la vita notturna. Oggi si chiama movida, un tempo si chiamava Dolce Vita ma da Fellini ad oggi è passato un secolo.

Tutti fermi dalle 23,59 alle 5 del mattino e per due mesi e come dice l'ordinanza regionale, “sono consentiti esclusivamente gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative (a titolo esemplificativo il tragitto domicilio, dimora e residenza verso il luogo di lavoro e viceversa), gli spostamenti motivati da situazioni di necessità o d’urgenza, ovvero per motivi di salute”.

Il resto del provvedimento che uccide la vita notturna e manda tutti a letto alla stessa ora e che già aveva obbligato ad alzarsi dai ristoranti alle 23, invece che dopo il dolce o il caffè, è un concentrato di paura da Covid-19. Paura in scuole e università: “Le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado incrementano il ricorso alla didattica digitale integrata per una quota pari al cinquanta per cento degli studenti, con esclusione degli iscritti al primo anno; le Università incrementano il ricorso alla didattica digitale integrata per una quota pari al settantacinque per cento degli studenti iscritti, con esclusione delle attività formative che necessitano della presenza fisica o l’utilizzo di strumentazioni”.

Quindi un aumento delle terapie intensive come se ci si aspettasse uno tsunami di contagiati in lotta per sopravvivere, con un totale di 231 letti salvavita in tutta la Regione. La Regione Lazio lo ha scritto: “Siamo in una condizione di eccezionalità e e urgenza”. Dunque, in tempo di guerra. Oggi giovedì 22 ottobre è l'ultimo dei giorni di libertà.

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