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Roma
Movida vietata dalle 21: Vigili urbani in rivolta, "Stavolta non ci crediamo"

Il lockdown a Roma è già iniziato quasi spontaneamente con vie e piazze semideserte ma sul provvedimento di chiusura dalle 21 alle 24 in alcune piazze della movida e sul divieto totale di circolazione dalle 24, si addensano nubi nere.

Dopo l'addio del comandante dei Vigili Urbani, Antonio di Maggio col suo stile da sceriffo e una capacità unica di schierare il Corpo in strada, stavolta tra i pizzardoni romani regna il malumore e il provvedimento di chiusura dalle 21 alle 24 a Campo de Fiori, Monti, piazza Trilussa e al Pigneto rischia di rimanere senza controlli. Insomma, tra i vigili tira aria di rivolta, perché la decisione di chiusura al venerdì e al sabato di 4 piazze non solo “è inutile, ma avrò come unico effetto quello di far spostare i ragazzi creando una sorta di transumanza della movida.

Spiega ad affaritaliani.it un agente che chiede l'anonimato per non incorrere in sanzioni disciplinari da parte del Comando: "Il problema é che a differenza del marzo scorso é lo stesso personale in divisa a non credere più nell'efficacia e a volte nella stessa legittimità di alcune delle restrizioni imposte. Ad aver avuto il coraggio di parlarne per primi, aderendo alla manifestazione di Piazza San Giovanni, due sindacalisti d'assalto, Milani e Fabrizi, che sarebbero stati anche sospesi dal sindacato per questo. Il problema però sarebbe molto sentito e trasversalmente diffuso tra tutte le sigle, le quali più "diplomaticamente" cercano di colpire spostando l'attenzione sul mancato riconoscimento legale, ai Poliziotti Locali, di tutori dell'Ordine Pubblico, che per l'appunto renderebbe i controlli sull'osservanza dei Dpcm, estranei alle attività di istituto del Corpo”.

E dunque non andranno a fare i controlli?

“Sono lontani i tempi della primavera scorsa, quando agli ordini del generale Antonio Di Maggio, si riusciva ad impegnare una media di 700 agenti, per ognuno dei tre turni di servizi Covid 19 e un impressionante numero di sanzioni e controlli, che si attestava su una media giornaliera di circa 7000”.

Sarà un flop?

“Forse e qualcuno dovrebbe chiedersi perché, cosa è accaduto dal primo lockdown alle restrizioni di oggi che vorrebbero far restare tutti a casa. E dovrebbe chiedersi anche perché Ponte Milvio, San Lorenzo e l'Ostiense non sono state considerare zona della movida”.

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