Roma
Mozione anti-Zingaretti, l'M5S attacca: "Non passerà a causa del centrodestra"
La capogruppo alla Regione Lombardi respinge le accuse e contrattacca
Il Movimento 5 stelle sposta la mozione di sfiducia a Nicola Zingaretti, ma respinge le accuse del centrodestra ed anzi contrattacca.
Non le manda a dire il capogruppo in Regione Roberta Lombardi, che in un post Facebook si dice favorevole alla mozione di sfiducia al governatore Zingaretti, senza però rinunciare a qualche frecciatina nei confronti di che la accusava di "abiguità" nei confronti della maggioranza di centrosinistra: "Ho assistito con una certa ilarità a questa sorta di “eroico furore” dei colleghi del Consiglio regionale del centro destra, in tutta la loro molteplice e frastagliata identità (Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega, Noi con l’Italia, Lazio 2018), che stamattina hanno presentato una mozione di sfiducia nei confronti della Giunta Zingaretti, senza che noi del MoVimento 5 Stelle, principale forza di opposizione in Regione, ne fossimo informati - scrive Lombardi - Ovviamente non ce la prendiamo per così poco e annunciamo sin da subito che voteremo a favore della sfiducia, anche se sappiamo che quasi sicuramente non passerà, perché attualmente sono proprio due ex consiglieri del centro destra, fuoriusciti e poi approdati nel Gruppo Misto, a garantire la maggioranza alla Giunta Zingaretti, tramite il cosiddetto 'Patto d’Aula', da noi ribattezzato 'Pacco d’Aula', per la Regione e per i cittadini che avevano votato un altro progetto politico”.
“Pertanto, com’è evidente, se il centro destra, ormai polverizzato in un pirandelliano schieramento degno di 'Uno, Nessuno e Centomila', o la Lega, abituata a sottoscrivere una cosa nel Contratto di Governo e poi a fare voltafaccia come accaduto sul no agli inceneritori, sono alla ricerca di se stessi dopo una crisi d’identità, farebbero meglio a guardare in casa propria - conclude - L’ultimo esempio è quanto accaduto di recente nel consiglio straordinario sui rifiuti, in cui Centro destra e Pd hanno dato un ok trasversale, votandosi a vicenda i rispettivi ordini del giorno, ad una visione politica e industriale della gestione dei rifiuti che, seppure con un altro genere d’impianti rispetto agli inceneritori, continua a concentrare nelle mani di pochi grandi gruppi industriali il business legato al ciclo dei rifiuti a prescindere dalle reali esigenze dei territori. Ovviamente noi li abbiamo bocciati. Questi sono i fatti, quello andato in scena oggi invece è solo un vago tentativo di dire al mondo: 'Esistiamo anche noi!'. Vi aspettiamo in Aula, a teatrino finito”.