Multe di via Portonaccio, il giudice accoglie 2 ricorsi e condanna il Comune
Da inizio maggio a metà settembre, le sanzioni elevate sarebbero oltre 326mila per un valore totale di oltre 23 mln
Multe via di Portonaccio, giudice di Pace accoglie due ricorsi e condanna il Comune a pagare le spese legali. A vincere un signore di 41 anni con otto multe e una signora di 55 con due multe.
Sono stati accolti i primi due dei centinaia di ricorsi presentati dai legali di Avvocato del Cittadino a tutela di una delle “vittime” della corsia preferenziale di via di Portonaccio. Il Giudice di pace di Roma ha anche condannato il Comune di Roma alla refusione delle spese legali in favore degli automobilisti multati.
Secondo alcune stime, da inizio maggio alla metà settembre, le sanzioni comminate sono state 326.212 per un valore totale di oltre 23 milioni di euro.
L'avvocato Emanuela Astolfi, presidente di Avvocato del Cittadino spiega: “Abbiamo saputo oggi della vittoria. I professionisti che, con enorme impegno, per la nostra associazione stanno seguendo l’azione collettiva relativa alle multe di Portonaccio hanno lavorato da mesi nel caos, ricevendo anche 50 persone al giorno ed è una grande soddisfazione per noi questo primo risultato”.
I fatti
La presenza della corsia preferenziale di via di Portonaccio, direzione Tiburtina, attiva dal 20 aprile scorso e dotata di dispositivi di sorveglianza dal 2 maggio, non è stata preventivamente comunicata ai cittadini e la segnaletica orizzontale e verticale è totalmente inadeguata e invisibile, in spregio alla normativa vigente. Solo nella notte tra l’11 ed il 12 luglio le strisce sono state ridipinte ma tuttora, la nuova segnaletica orizzontale non è adeguatamente corroborata da un’idonea segnaletica verticale che presenta delle dimensioni totalmente incompatibili con la tipologia della carreggiata ove insiste.
Cosa fare
E’ possibile impugnare o con ricorso al Giudice di pace o al Prefetto: ad Avvocato del Cittadino viene spesso chiesto qual è la via migliore e più sicura per vincere. Ribadiamo che nessuna organizzazione o professionista onesto e serio potrà assicurare al cittadino la vittoria al 100%.
La possibilità di vincere o di perdere è la stessa, sia al giudice di pace che al Prefetto, non c'è una via più sicura: i presupposti per impugnare le sanzioni ci sono e sono fondati, questa è l’unica indicazione che l’associazione ribadisce. “Vedremo col tempo se sarà confermato l’orientamento espresso con questa prima sentenza, questo è senza dubbio un buon risultato, tuttavia ogni giudizio ha una vita a sé e nulla è scontato” conclude Astolfi.