Roma
Municipi "macchina cerca" voti del Pd. L'ira di Brunetta: "Costerà ai romani 1 mln al mese"
Furibondo, tanto da aver chiamato a raccolta le sue truppe per mettere in campo una forza d'urto di contrasto al Pd. Renato Brunetta, presidente dei deputati di Forza Italia, si è fatto due conti ed ha scoperto che i 15 Municipi salvati dal Commissariamento equivalgono a d altrettanti presidi politici sul territorio e , soprattutto, con fondi che verranno spesi nei prossimi mesi, senza alcun controllo di natura politica da parte del Consiglio Comunale. E così tuona: "Roma si è ormai trasformata in una partita elettorale nella quale Renzi, senza alcun pudore, cerca di far pesare il suo potere decisionale. Ci sono già due prefetti che governano la città: il primo è Gabrielli, che è anche commissario per il Giubileo; il secondo è Tronca, coadiuvato da altri sei sub-commissari che dovrebbero gestire il governo della città fino alle prossime elezioni".
Su Renzi l'affondo è pesante: "Il presidente del Consiglio (si fa per dire), Matteo Renzi, a quanto si apprende, starebbe per varare il suo dream team: un’altra pletora di personaggi nominati, non si sa per quale merito amministrativo, che dovrebbero sovrintendere agli eventi del Giubileo. In questo scenario, per di più, i Municipi della città sono tutti ancora politicamente attivi, nonostante lo Statuto di Roma Capitale preveda, per casi analoghi, solo l’ordinaria amministrazione. Questo giochetto fuorilegge costa ai cittadini romani oltre un milione di euro al mese. Insomma, a Roma quello che avevano deciso democraticamente i romani non esiste più, il tutto è stato sostituito, senza elezioni e partecipazione democratica, con una violenza decisionale inaccettabile".
L'accusa al Pd: "L’impressione è che si sia creata una imponente ‘macchina cerca-voti’, che ci porterà fino al prossimo appuntamento elettorale (nella primavera del 2016), con il governo a finanziare opere per la Capitale e i Municipi trasformati in enormi sezioni elettorali del Partito democratico. Tutto questo avviene senza che l’opposizione possa fare nulla, considerando l’assenza per le ormai arcinote vicende del Consiglio Comunale, appositamente smantellato dal duo Renzi-Orfini. Come sempre il premier bara cercando in tutti i modi di rianimare un Pd romano sempre più frantumato, dilaniato in bande armate e ormai prossimo all’auto-implosione".