Muore al Grassi di Ostia dopo operazione alla tibia. La Regione apre un Audit
Ricoverato per una frattura muore dopo 22 giorni per un'infezione
Muore per un'infezione dopo esser stato operato alla tibia: è caos all'ospedale Grassi di Ostia. L'uomo, 56 anni, si era fratturato la gamba inciampando causalmente, ed era stato trasportato in pronto soccorso alla fine dello scorso agosto. Nella struttura di Ostia si era sottoposto ad un intervento di ricostruzione, al quale sono seguite però una serie di complicazioni che si sono rivelate poi fatali.
Secondo le prime ipotesi il paziente sarebbe morto in seguito ad una sepsi scaturita successivamete all'intervento chirurgico, conclusosi positivamente secondo i medici. Le condizioni di salute dell'uomo sono infatti peggiorate dopo l'operazione, prima con febbre e tremori e poi con il diffondersi dell'infezione e il decesso. Sulla tragedia ha così aperto un'inchiesta la Procura con l'ipotesi di omicidio colposo, seppur senza indagati. I familiari, dal canto loro, accusano i medici di non aver usato tutte le accortezze dovute durante il decorso post operatorio. Alla Procura fa eco la Regione Lazio, che accende i riflettori della vicenda e, attraverso una nota, chiede una valutazione clinica del caso: “La Regione Lazio ha disposto l’apertura di un audit sul caso del decesso di un uomo di 56 dopo un intervento alla tibia presso l’ospedale Grassi di Ostia - si legge nel comunicato - In merito ha chiesto alla Direzione dell’Azienda una relazione dettagliata sulla vicenda utile a capire se sono state messe in atto tutte le procedure cliniche previste”.