Muratella, cani e gatti rischiano la vita: abbandonati senza assistenza
Dal 1 gennaio mancano gli operatori: animali abbandonati a loro stessi
Gli animali ospiti del canile di Muratella rischiano la vita: a lanciare l'allarme sono gli stessi volontari che da anni si occupano dei cani e dei gatti randagi in cerca di una famiglia.
La causa della nuova crisi di Muratella - già finita nel ciclone a causa dei numeri falsi dichiarati riguardo alle adozioni – sarebbe il ritiro del personale addetto ad opera del gestore della struttura.
Dal 1 gennaio gli operatori hanno infatti smesso di occuparsi dei cani malati, che senza le adeguate terapie rischiano di morire o di contagiare gli animali sani presenti nella struttura. La mancanza di personale mette a rischio tutti gli ospiti della struttura, che non vengono adeguatamente monitorati.
Fabrizio Santori e Francesco Figliomeni, consiglieri regionali di Fratelli d'Italia hanno accolto l'appello dei volontari e si stanno mobilitando per trovare una soluzione alla gravissima crisi: “Non si comprendono i reali motivi di questa situazione perché gli operatori si sono sempre occupati in maniera amorevole degli animali ospitati. Ma questa situazione di abbandono se non venisse scongiurata genererà di sicuro un ignobile e cinico gioco sulla pelle degli animali”, scrivono in una nota.
I due esponenti di FdI hanno presentato un'interrogazione al presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e al sindaco di Roma Virginia Raggi per chiedere un intervento immediato.
“Già in passato avevamo sollevato la questione della carente gestione dei canili di Roma, nonostante il costante impegno di associazioni e operatori, sollecitando interventi sia da parte del Comune sia da parte della Regione. Abbiamo ricevuto segnalazioni di animali che sarebbero lasciati in uno stato di trascuratezza, privi della necessaria e continua assistenza sanitaria, e ai quali non verrebbero somministrate con la dovuta regolarità le terapie. Oggi, ci troviamo a denunciare nuovamente una condizione che se confermata sarebbe incivile e indegna di una Capitale moderna, che dovrebbe avere a cuore il destino degli animali e invece sembra disinteressarsene”, scrivono Santori e Figliomeni.
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