Musei Capitolini, riapre la Sala Orazi e Curiazi salvata dal magnate russo
Il 25 marzo i capi di governo dell'Unione Europea celebreranno qui il 60esimo anniversario del Trattato di Roma
Riaperta la sala degli Orazi e Curiazi ai Musei Capitolini, dopo nove mesi di restauro, possibile grazie all'intervento del mecenate Alisher Usmanov che ha contribuito al progetto con 300mila euro.
Il restauro ha permesso di ripristinare la bellezza del ciclo pittorico pesantemente interessato dagli effetti delle infiltrazioni d'acqua dovute alle piogge. In particolare gli interventi hanno interessato la fascia superiore delle pareti interne dove si trovano gli affreschi di Giuseppe Cesari, detto il Cavalier d'Arpino e il soffitto ligneo cassettonato realizzato nel 1884 in sostituzione di quello cinquecentesco.
Avviato il 9 maggio scorso con la consegna della sala alla ditta aggiudicataria della gara di appalto, il restauro si è svolto infatti in modalità 'open': anche per questo cantiere, infatti, la sovrintendendenza capitolina ha previsto un passaggio all'interno della sala per consentire ai visitatori di vedere l'opera in corso e sono state organizzate visite didattiche su passerelle.
Il sovrintendente capitolino Claudio Parisi Presicce ha poi svelato che durante le puliture “sono stati scoperti una serie di disegni preparatori che non erano visibili. Altri dettagli, come la data dell'affresco e le didascalie degli affreschi, che non erano noti sono emersi. Il lavoro di restauro ha permesso di capire come si realizzavano determinate scene".
La riapertura della sala è terminata in tempo per poter celebrare il 60esimo anniversario dei Trattati di Roma, ovvero i trattati costitutivi della Comunità Europea. Il prossimo 25 marzo i capi di governo dell'Unione Europea si riuniranno proprio a Roma per la celebrazione, in uno dei momenti più delicati dell'Unione.