Roma

Musei di Roma senza personale. Dipendenti Zètema pronti allo sciopero

La Cisl Fp Roma Capitale e Rieti ha proclamato ufficialmente lo stato di agitazione

Musei di Roma a corto di personale, è boom di lavoratori esternalizzati. I dipendenti di Zètema sul piede di gerra annunciano lo stato di agitazione.

 

Troppi i problemi irrisolti tra la partecipata capitolina, che si occupa di servizi alla cultura, ed il Comune stesso. L'azienda è tra le più apprezzate dai romani, ma, denunciano i sindacati, da tempo il "managment sembra non essere più in sintonia con i lavoratori". A partire da quell del front office.

"Molte le questioni e le richieste del sindacato, rimaste inevase da troppo tempo, che hanno portato a una così drastica decisione - si legge nella nota Cisl Fp - Su tutte, i problemi legati alla carenza del personale, cui si cerca di sopperire con un ricorso eccessivo a lavoratori esternalizzati. A fronte del moltiplicarsi di richieste per i nostri lavoratori impegnati quotidianamente, sette giorni su sette, a garantire servizi di qualità nel settore della cultura e degli eventi a Roma, con la competenza e la professionalità che solo un personale stabile può garantire, ecco che sembra venire a mancare proprio l’appoggio e il sostegno dell’azienda, nonostante le numerose e ripetute richieste di confronto. Dalla scarso impegno dimostrato nel voler concordare con le parti turni che, pur nell’assoluto rispetto del servizio, riescano a conciliare meglio le esigenze di vita delle lavoratrici e dei lavoratori di Zètema, fino alla esasperante nebulosità con cui si sono affrontatati temi di assoluta importanza quali la mancata estensione di buoni pasto ad alcuni lavoratori, constatiamo a malincuore che le istanze dei lavoratori presentate e supportate nelle sedi opportune non sono state ritenute degne di attenzione".

"Per questo dichiariamo lo stato di agitazione - conclude la federazione capitolina - e saremo al fianco dei lavoratori di tutti i comparti Zètema anche nel caso che si arrivasse alla proclamazione dello sciopero”.