Roma

Musica e concerti, settore in crisi. Lavoratori in ginocchio: falsa ripartenza

Il mondo degli spettacoli dal vivo non si rialza: 30 realtà del Forum Arte e Spettacolo si appellano al Governo per perdurare delle gravi difficoltà del settore

Musica e concerti, il mondo degli spettacoli dal vivo è in crisi nera a causa del Coronavirus con migliaia di lavoratori del settore rimasti in ginocchio senza soldi e lavoro. Il Forum Arte e Spettacolo ha così redatto e inviato un importante e urgente documento sul perdurare delle gravi difficoltà del settore.

Oltre trenta realtà appartenenti al Fas, il coordinamento di organizzazioni rappresentanti tutte le parti che compongono il vasto mondo dell’arte e dello spettacolo, hanno sostenuto il documento inviato ai ministri di Mibact, Mpls, Mef e Mise. “La data del 15 giugno ha segnato purtroppo una Falsa Ripartenza, dovuta alle limitazioni stringenti contenute nel DPCM del 17 maggio e tutt’ora in vigore, seppure con deroghe alle Regioni che creano ancora più disparità – scrive il Forum in una nota –. Nel corso dell’estate tutti gli eventi realizzati hanno dimostrato che il settore dello Spettacolo dal vivo, grazie anche alle regole sulla sicurezza degli ultimi anni, è in grado di gestire in modo sicuro i protocolli richiesti senza avere generato nessun caso di Covid e potendo contare su un pubblico responsabile e di qualità. Pertanto chiediamo la ridefinizione con normativa nazionale dei limiti delle capienze in base alla dimensione e alle caratteristiche dei luoghi e in base alla modalità di fruizione dell’evento che modifichi, mantenendo distanziamento e protocolli di sicurezza (dispositivi di protezione personale, sanificazione, tracciamento etc.), il limite delle 200 presenze al chiuso e 1000 all’aperto”.

“Il settore dello Spettacolo dal Vivo, come ha dimostrato anche la manifestazione 'Bauli In Piazza' tenutasi a Milano in Piazza Duomo lo scorso sabato 10 ottobre, è ancora in fase di totale emergenza e il rischio è che centinaia di migliaia di professionisti debbano cambiare mestiere – prosegue il Fas –. Serve dunque una urgente presa di coscienza, supportata da azioni concrete e immediate, da parte delle istituzioni”.

“È dunque necessario che – conclude –, oltre alle auspicate modifiche del numero degli spettatori, siano prolungate le indennità e le tutele ai lavoratori del settore e attuate forme di sostegno ed incentivo alle imprese, profit e non profit, così che il grande patrimonio di Arte, Cultura e Professionalità del nostro Paese non vada irrimediabilmente perduto”.