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Roma
Natale, sotto l'albero storditori, manganelli, armi. Cesto natalizio col botto

Manganelli stroboscopici e storditori elettrici come dono di Natale. “Regala ai tuoi cari la sicurezza”: promuovevano la vendita di armi che possono essere acquistate solo da persone munite di porto d'armi.

 

Nell'ambito del piano 'Natale sicuro', messo a punto con apposita ordinanza dal questore Marino, con particolare riferimento al contrasto della vendita abusiva di fuochi d'artificio e di materiale tecnico non autorizzato, gli agenti della polizia di Stato della divisione polizia amministrativa e sociale, diretta da Carlo Musti, hanno denunciato i titolari di due armerie, nell'hinterland della capitale, e sequestrato oltre un quintale di materiale pirotecnico.
In particolare, uno dei due esercizi commerciali aveva realizzato e affisso una locandina, dal titolo "a Natale regala ai tuoi cari la sicurezza", in cui spiegava che, con la modica somma di 100 euro, era possibile mettere sotto l'albero non solo uno spray al peperoncino ma anche manganelli stroboscopici e i famigerati "animal difender"; questi oggetti, pubblicizzati dall'armaiolo come di libera vendita, apparivano agli acquirenti come delle comuni torce elettriche, invece, un selettore situato nella parte inferiore dello strumento li trasformava in vere e proprie armi, che erogano una scarica elettrica ad alto voltaggio.

Gli storditori elettrici sono classificati come armi proprie dalla legge e, per questo motivo, possono essere vendute solo a persone munite di porto d'armi o di specifico nulla osta, rilasciato dalle autorità di Pubblica sicurezza. La scarica elettrica che ne deriva agisce direttamente sui muscoli, provocando forti contrazioni: una scarica di questo tipo riesce ad inabilitare del tutto una persona, anche se per pochi secondi e, in presenza di particolari patologie della persona offesa, può essere anche molto pericolosa. Il titolare dell'armeria e' stato denunciato per detenzione illegale di materiale pirotecnico, privo dei requisiti di sicurezza e della prevista conformità dell'etichettatura "ce" e, in violazione dell'articolo 35 del Tulps, per aver omesso di prendere in carico nei registri i cosiddetti "storditori". Parallelamente e' stata richiesta alla prefettura l'emissione di un provvedimento d'urgenza per la sospensione della licenza.

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